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Anno XI - Num. 52 - 24 aprile 2023

Anno II - Num. 10 - 24 febbraio 2014 Cultura e spettacolo

L’attore Francesco Benigno ha dato una bella opportunità a tanti giovani palermitani con il casting per il suo prossimo film “Il colore del dolore”

(All’interno videointervista a Francesco Benigno)

di Viviana Villa
         

Palermo – Si sono svolti all’Astoria Palace Hotel i casting di selezione, rivolti a giovani attori palermitani, per il film Il colore del dolore – Palermo 20 anni dopo, primo lungometraggio dell’attore Francesco Benigno nelle vesti di regista. Le riprese, che si svolgeranno interamente a Palermo, avranno inizio il prossimo luglio con una durata di circa cinque settimane. Il colore del dolore, prodotto dalla Rossellini Film, vedrà anche il contributo della Sicilia Film Commission e del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e verrà distribuito nelle sale cinematografiche dall’AI Entertainment.

Francesco Benigno ha già all’attivo un’esperienza di regia con il cortometraggio dal titolo Benigno (2007), che ha vinto il Grifone d’argento al Giffoni Film Festival nel 2008, per la sezione “trouble gaze” come Miglior Cortometraggio. In questa prima pellicola racconta i due anni della sua infanzia, intercorsi tra la morte della madre e la prima fuga da casa ad undici anni.

Anche per quest’ultimo film Francesco Benigno ha deciso di raccontare, in una sorta di autobiografia, la sua storia travagliata. Attraverso un flash back, Benigno ripercorre i dieci anni prima di essere “notato” per caso e scritturato da Marco Risi per il suo celebre Mery per sempre. Il film racconta il suo riscatto, partendo dal provino al quale l’attore non doveva neanche partecipare, in quanto aveva semplicemente accompagnato un amico.

Questi alcuni cenni della vita dell’attore palermitano. Prima dell’inizio della sua carriera, Francesco Benigno, dodicesimo di tredici figli, ha avuto un percorso di vita difficile, che lo ha costretto ad abbandonare presto gli studi per lavorare con il padre al mercato ortofrutticolo di Palermo. È stato spesse volte in collegio ed ha lasciato casa per la prima volta a undici anni. In seguito ha vissuto per circa dieci anni un po’ da vagabondo. Il suo debutto nel mondo del cinema avviene interpretando il ruolo di Natale nel film Mery per sempre (1989) e, successivamente, nel sequel Ragazzi fuori (1990). Inoltre, recita in diversi film, tra cui Vacanze di Natale ’91 (1991), Ultimo Respiro (1992), Anni ’90 (1992), Anni ’90 parte II (1993) e Palermo-Milano, solo andata (1995). La carriera di attore di Benigno continua anche con la partecipazione a numerose fiction, tra cui Un Posto al Sole e La Squadra e con i film tv La Piovra 7, Ultimo, Ultimo 2, la sfida, Ultimo 3, l’infiltrato e Donne di Mafia. Oggi è padre di due figli e da oltre vent’anni vive a Roma.

Durante i provini, Francesco Benigno ha gentilmente concesso una videointervista alla nostra redazione. L’attore con orgoglio ed entusiasmo ci ha raccontato lo svolgimento dei casting e la soddisfazione nel realizzare un progetto in cantiere da qualche anno. I provini sono faticosi, non mi aspettavo tutta questa gente – ha affermato – sono venuti in tantissimi, sono veramente lusingato. Siamo felicissimi, sto cercando di trovare tantissimi giovani attori per tentare di dare loro la stessa chance che ho avuto io. Voglio divertirmi ed emozionarmi con loro. Quando ero ragazzino ho vissuto una situazione familiare molto difficile, questi “scheletri nell’armadio” ancora mi attanagliano. Il corto mi ha aiutato a raccontare ai miei figli quelle che erano state le mie disgrazie. Adesso voglio realizzare questo film per una questione personale, mi sento pronto per un lungometraggio. Non ho ambizioni di regia, ma solo io posso fare un film che racconta la mia vita. Dopodichè sono soddisfatto e vorrei tornare a fare l’attore, se me lo faranno fare.

Ai nostri microfoni si è soffermato anche sul significato del titolo del lungometraggio. Ho assistito ad un’intervista di Nino D’Angelo durante la quale confessava il suo orgoglio nel rappresentare i napoletani, diventando come il “colore del dolore” di quel popolo. Mi piaceva molto questa sua definizione e ho rubato l’idea. Credo che tutti i sentimenti dell’animo umano in qualche modo abbiano idealmente un colore. In qualunque situazione drammatica della mia vita ho sempre saputo trovarne uno per reagire.

In conclusione, Francesco Benigno ha sottolineato di volere dare un esempio ai giovani raccontando la sua difficile storia personale. Il messaggio è rivolto a tutti i siciliani – ha affermato – raccontando la mia vita ed il mio riscatto; voglio che si rendano conto che non bisogna mai mollare, perché l’occasione potrebbe arrivare in qualunque momento. Il messaggio è rivolto anche alle nuove generazioni che hanno tutto e si lamentano. Noi, al contrario, non avevamo niente. Ho vissuto il collegio e la violenza dentro casa, ho avuto un padre con un caratteraccio, ho subito la perdita di mia madre ad appena nove anni ed ho vissuto per dieci anni la realtà di Palermo patendo qualunque frustrazione, ma nonostante tutto ho lottato e, grazie all’occasione che mi ha dato Marco Risi, sono riuscito a riscattarmi.

Per conoscere i contenuti dell’intervista integrale, è a disposizione dei lettori la videointervista completa che ci ha rilasciato il regista. Ecco le domande che abbiamo rivolto:

  1. Come procedono i provini? In questi giorni ha già trovato alcuni attori di rilievo?
  2. Quale immagine di Palermo viene presentata nel film?
  3. Qual è il significato del titolo Il colore del dolore – Palermo 20 anni dopo?
  4. Nel film reciteranno anche degli attori conosciuti?
  5. Il film tratta un tema molto delicato. Quale messaggio intende comunicare soprattutto alle giovani generazioni?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
  1. Felice

    Ciao carissimo Francesco Benigno, sei l’orgoglio della Sicilia continua così. Io vorrei tanto conoscerti, il mio grande sogno é di fare una piccola parte nei tuoi film anche come comparsa, so che non è facile ma io sono del parere che nulla é impossibile, spero che questo sogno si avveri, grazie ancora sei un grande

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