Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XI - Num. 52 - 24 aprile 2023

Anno I - Num. 05 - 16 febbraio 2013 Politica e società

La V Edizione del Premio Franca Florio all’insegna della “ricchezza della genuinità”

(All’interno le videointerviste al Presidente del Premio Patrizia Livreri, al Direttore di ‘Benvenuta Italia’ Giovanni Pellerito e allo scienziato Mauro Ferrari)

di Viviana Villa
         

Palermo – Il 14 dicembre 2012 si è tenuta alla Galleria d’Arte Moderna la cerimonia di consegna del Premio Franca Florio che, giunto alla V edizione, ha consolidato il suo ruolo di Ambasciatore della cultura italiana nel mondo. In occasione dell’evento sono stati premiati importanti esponenti di origine italiana del campo della ricerca scientifica, della medicina, dell’impresa, della cultura, del sociale, del cinema e dello sport, che “operano” in ambito internazionale. Il comitato ordinatore della Fondazione Franca Florio si è avvalso quest’anno della collaborazione di un esperto in comunicazione, Giovanni Pellerito e del suo Benvenuta Italia, format di comunicazione dedicato al Made in Italy che, con un magazine e numerosi eventi, promuove l’eccellenza italiana nel mondo.

Motivo conduttore del Premio è stata l’idea di Franca Florio della “ricchezza della genuinità”.

Donna Franca, che visse tra il XIX e il XX secolo e che fu moglie del facoltoso industriale ed armatore palermitano Ignazio Florio, fu protagonista, con il suo fascino e con il suo interesse per il mondo dell’impresa, della Belle Époque, testimoniando un periodo fiorente per Palermo e per la Sicilia. Grazie ai Florio, Palermo assunse, infatti, un ruolo di primo piano in ambito europeo, diventando un punto di convergenza per una certa classe sociale internazionale, che investì e favorì lo sviluppo economico e culturale della città.

Seguendo il modello di Franca Florio e in virtù dell’alto numero di eccellenze candidate, per alcuni settori è stato conferito più di un premio; questo a testimonianza delle “difficoltà” di selezione delle personalità da premiare e della volontà di raggiungere talenti che da molto tempo vivono e operano lontano dall’Italia.

I premiati della V edizione sono stati: il Prof. Mauro Ferrari, considerato tra i massimi esperti mondiali di nanomedicina e il padre dell’oncofisica; il Prof. Camillo Ricordi, fra i massimi esperti nel trapianto delle insulae pancreatiche; S.E. Monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo; Riccardo Garrone, presidente onorario e consigliere di amministrazione della ERG; Stelvio Cipriani, musicista e autore di musiche per film; Roberta Vinci, stella del tennis italiano e Giuseppe Perrotta, scrittore. La cerimonia di premiazione è avvenuta in presenza dell’Assessore comunale alle Attività Produttive Marco Di Marco ed è stata presentata dalla giornalista Rai Lidia Tilotta.

In occasione dell’evento, la redazione di TrinacriaNews ha incontrato il Presidente del Premio Franca Florio,Patrizia Livreri, che durante la nostra videointervista ha espresso la sua grande soddisfazione per il successo di quest’ultima edizione. Ai nostri microfoni ha parlato della novità della partnership con Benvenuta Italia. Il Premio Franca Florio è nato per ricordare la figura di Franca Florio, una donna che è riuscita a fare impresa e si è meritata il titolo di regina di Sicilia. Per tre anni abbiamo curato un’edizione che ha premiato eccellenze, ma che aveva bisogno di un’internazionalizzazione. Per questo motivo, abbiamo affidato la gestione della comunicazione a Giovanni Pellerito, il direttore di Benvenuta Italia, raggiungendo un’edizione rinnovata, dalla parte grafica alle relazioni internazionali. Siamo orgogliosi perché, durante le Olimpiadi di Londra, abbiamo consegnato il premio a Carlo Presenti, ambasciatore della cultura italiana, ed anche perché a New York abbiamo premiato Paul Krugman, premio Nobel 2008 per l’economia. Oggi consegniamo le onorificenze a giganti del settore della scienza, della ricerca scientifica, della cultura. Questo ci onora molto, perché significa che la fondazione Franca Florio è riuscita a colpire nel segno ed ha scelto le persone giuste con le quali affrontare un percorso di sfide.

Patrizia Livreri ci ha parlato anche della figura di Donna Franca Florio. L’idea di Franca Florio era quella di raggiungere obiettivi di eccellenza non sacrificando la spontaneità e genuinità. Era definita ‘l’Unica’ da Gabriele D’Annunzio. La sua figura è conosciuta in tutto il mondo, perché rappresenta la parte migliore della nostra Italia, ma anche della nostra regione, che lungamente e per troppo tempo è stata additata soltanto in riferimento a pagine brutte della storia. I talenti che abbiamo premiato hanno raggiunto grandi successi, lavorando con umiltà, avendo come primo obiettivo i valori umani e scegliendo prima la solidarietà e dopo il successo personale.

La redazione di TrinacriaNews ha incontrato anche Giovanni Pellerito, ideatore e direttore esecutivo di Benvenuta Italia. Il format ha lo scopo di portare le esperienze e le intelligenze del Made in Italy che rendono grande l’orgoglio dell’Italia in giro per il mondo – spiega ai nostri microfoni – Consta di un magazine, di eventi istituzionali e anche di una parte web, dedicata all’aggiornamento sui temi trattati trimestralmente dal magazine. Quest’estate durante le Olimpiadi di Londra abbiamo organizzato un evento particolare, ‘Benvenuta Italia Street’: dal 4 all’11 di agosto abbiamo chiuso una strada al centro di ‘Covent Garden’, che si chiama ‘Goodwins Court’ e per una settimana abbiamo portato i grandi marchi del made in Italy a contatto con la più grande dinamica dei flussi delle Olimpiadi. È stata una grandissima esperienza, grazie anche ai patrocini importanti del Ministero delle Politiche Agricole e dell’Istituto di Cultura Italiano, che è stato il nostro grande partner. La partnership con il Premio Franca Florio nasce durante il periodo delle Olimpiadi.

TrinacriaNews ha intervistato anche uno dei premiati Mauro Ferrari, esperto di nanomedicina, padre dell’oncofisica, professore di Medicina a New York, presidente ed amministratore delegato del Methodist Hospital Research Institute a Houston nel Texas (il principale centro di ricerca medica al mondo) e autore del programma federale americano sulla nanotecnologia applicata al cancro. Ricerche sulla cura del cancro di cui abbiamo parlato in occasione della nostra recensione del libro del giornalista RAI Michele Cucuzza Il male curabile

Durante la nostra videointervista lo scienziato ci ha parlato della sua attività. La nanotecnologia è un settore che esiste già da molti anni. Esistono tanti prodotti nanotecnologici che vengono utilizzati tutti i giorni, per esempio i telefonini. Per quanto riguarda la nanotecnologia applicata al cancro, i primi farmaci nanooncologici sono stati approvati per uso clinico quasi 20 anni fa e già ne esistono una dozzina. A cosa serve un nanofarmaco rispetto ad un farmaco normale? Permette di “portare” il farmaco in quantità superiori rispetto a quello che avviene normalmente. Così si ottiene più efficacia farmaceutica e si riducono gli effetti collaterali negativi. Stanno arrivando dei farmaci nuovi che saranno di grande aiuto. Mi occupo di nanomedicina applicata al cancro da tanti anni, sono stato uno dei primi e ho avuto il piacere di dirigere il programma federale degli Stati Uniti e da quella esperienza è nato un altro settore che è l’oncofisica del trasporto; un modo per studiare il cancro, basandosi sulle proprietà di trasporto dei farmaci, ma anche delle molecole biologiche, degli ormoni.

La sua interessante spiegazione è continuata durante la premiazione. Il cancro è una malattia causata da oggetti microscopici, le cellule, che contengono oggetti nanoscopici, le molecole, che perdono l’ordine della vita sana e sviluppano attività non compatibili con la vita dell’organo in cui si trovano. Per questo motivo ha senso combattere la malattia con “armi simili”, cioè con strutture microscopiche che contengono oggetti nanoscopici coordinati in modo da poter rispondere colpo su colpo a queste aberrazioni che spesso sono letali. Finalmente siamo ad un punto in cui, collaborando con tante altre discipline più tradizionali, come la biologia, la fisica, la farmaceutica, si possono mettere in campo strumenti nuovi. Io sono certo che la generazione dei nostri figli vedrà un mondo in cui la parola cancro non sarà più necessariamente una condanna a morte.

Durante l’intervista Mauro Ferrari ha parlato anche del programma di Nanotecnologia oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori a Washington, al quale è stato destinato un budget ingente e dello stato della ricerca scientifica nel nostro paese, la quale al contrario non riceve i giusti finanziamenti. Da quando è stato lanciato il programma di nanooncologia negli Stati Uniti, negli anni 2003-2005, credo che siano stati spesi solo in questo progetto circa un miliardo di dollari. Si tratta di cifre che rispetto agli investimenti sulla ricerca fatti in Italia sono molto alte. Storicamente ed indipendentemente dai governi, purtroppo l’Italia destina un investimento sulla ricerca che è minimale. L’Italia è intellettualmente uno dei paesi-guida, ha una storia di creatività e scientifica straordinaria, è uno dei paesi del G7 ed uno dei più ricchi del mondo. Ci si aspetterebbe un grande investimento nel campo della ricerca, ma purtroppo questo non avviene. Tutto ciò non vuol dire che la scienza italiana non sia di qualità, ci sono delle isole di qualità anche qui a Palermo. Purtroppo il panorama generale non è confortante come ci si aspetterebbe. Il paese che è capace di innovare, di fare ricerca è un paese che garantisce un futuro di serie A ai propri figli.

Nel campo della medicina, altro premiato della cerimonia è stato il Prof. Camillo Ricordi, direttore del più importante centro per la cura del diabete, il Diabetes Research Institute di Miami. Inoltre, è professore di chirurgia dei trapianti presso l’Università di Miami e presidente della Stacy Joy Goodman, una delle più importanti fondazioni al mondo che si occupa di diabete giovanile. E’ uno dei componenti del comitato medico-scientifico di Telethon e dal gennaio del 2004 ricopre l’incarico di presidente del consiglio d’amministrazione dell’ISMETT.

Il Prof. Ricordi ha spiegato l’importanza del metodo che porta il suo nome, prodotto del lavoro di un team di scienziati internazionali ed utilizzato nei principali centri medici, che si occupano di cura del diabete. Il trapianto di ‘insulae pancreatiche’ è la tecnica di estrazione e purificazione delle cellule che producono insulina dal pancreas umano. Questo tipo di trapianto è già approvato in Inghilterra, in Canada, in Svizzera ed in alcune regioni italiane, come è successo all’ISMETT, in cui il primo trapianto è avvenuto pochi mesi fa. Inoltre è già approvato a Milano al Niguarda, al San Raffaele. Oggi la grossa sfida è quella di sfruttare le nuove tecnologie per arrivare a definire delle strategie che ci permetteranno di effettuare questi trapianti senza l’uso di farmaci antirigetto.

Anche S.E. Monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, è stato premiato per la sua attività a favore della pace e dell’accoglienza dei popoli del Mediterraneo. Ha ideato la Conferenza Episcopale Regionale del Nord Africa (CERNA), con lo scopo di favorire la collaborazione tra uomini di fedi e culture diverse, attraverso la collaborazione tra le Chiese delle due sponde del Mar Mediterraneo e di rafforzare il dialogo su tematiche pastorali come l’immigrazione e il sostegno ai cristiani che vivono in un contesto sociale musulmano.

Altri premiati sono stati il maestro Stelvio Cipriani, autore di colonne sonore cinematografiche, la cui attività è stata consacrata al pubblico con le musiche per Anonimo veneziano, e compositore delle musiche del musical Maria di Nazareth e di alcuni brani su commissione della Santa Sede; lo scrittore Giuseppe Perrotta, che dal mondo dell’informatica e delle telecomunicazioni è diventato uno scrittore di “fantasia su base storica”, di racconti, di articoli di critica storico-politica e di poesie. L’autore ha pubblicato Le guerre viste dal milite ignoto ed ha ricevuto il primo premio nel concorso Scribere, legere, loqui dell’associazione Francesco Petrarca e il secondo premio nel concorso Mario Soldati di Torino.

La sportiva Roberta Vinci è stata l’unica donna premiata. Nel 2012 si è classificata al primo posto nella classifica Women’s Tennis Association (WTA) del doppio femminile, vincendo il Roland Garros e gli US Open, in coppia con Sara Errani. Inoltre, si è classificata al sedicesimo posto in singolare.

Prima della sua scomparsa, avvenuta il 21 gennaio, la Fondazione Franca Florio ha premiato anche Riccardo Garrone, Presidente onorario della ERG, fondata dal padre Edoardo nel 1938, Presidente dell’Associazione Industriali di Genova e Cavaliere del Lavoro.

Logo Premio Franca Florio

In conclusione è stato conferito il premio speciale alla “signora del corallo”, Marilù Fernandez, prematuramente scomparsa.

A disposizione dei lettori di TrinacriaNews le videointerviste che abbiamo realizzato in occasione della cerimonia di premiazione. Le domande che abbiamo rivolto sono le seguenti:

Patrizia Livreri, presidente del Premio Franca Florio

  • La V edizione è stata definita un’edizione speciale, rappresentata dalla partnership con Benvenuta Italia. In cosa consiste questa collaborazione?
  • In che modo le personalità premiate oggi rispondono all’idea di Donna Franca Florio di “ricchezza della genuinità”?
  • Quale immagine dell’Italia, e della Sicilia in particolare, riesce a trasmettere questo premio?

Giovanni Pellerito, ideatore e direttore esecutivo di Benvenuta Italia

  • In cosa consiste il lavoro di Benvenuta Italia?
  • Quali sono i risultati del primo anno di lavoro in collaborazione con il Premio Franca Florio?

Mauro Ferrari, esperto mondiale di nanomedicina e padre dell’oncofisica

  • In cosa consiste il suo settore scientifico di ricerca per quanto riguarda l’oncologia e le nanotecnologie?
  • Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha convocato lei e altri scienziati per il programma di nanotecnologia oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori a Washington, stanziando un budget di oltre un miliardo di dollari per 5 anni. L’Italia destina pochi finanziamenti alla ricerca, quanto questa scelta danneggia le eccellenze italiane?
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