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Anno XI - Num. 54 - 30 dicembre 2023

Anno II - Num. 10 - 24 febbraio 2014 Politica e società

La UIL Sicilia promotrice di una modifica alla Legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita

Vitale: "Vogliamo dare grande risonanza mediatica a questa iniziativa affinché si sappia che proviene dalla sensibilità e ininterrotta attenzione della UIL verso il mondo femminile"

di Vilma Maria Costa
         

Palermo – Venerdì 21 marzo in occasione dell’Assemblea Generale Donne UIL Sicilia è stato presentato un vademecum alla Legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita. E il segretario regionale UIL Sicilia Ester Vitale ha raccontato di come questo sia nato: nel corso di un coordinamento di categoria Uilcom una nostra dirigente – ha detto – ha fatto un appello accorato in favore delle donne che non riescono ad avere figli e che devono fare ricorso alla fecondazione assistita, facendo rilevare l’inadeguatezza della legge.

E la UIL, dopo uno studio effettuato, ha evidenziato una carenza alla quale desidera che si ponga rimedio: le assenze necessarie per sottoporsi alla terapia vengono fino a questo momento considerate normali assenze per malattia, come voluto dall’INPS che accomuna la sterilità a una malattia, e quindi fanno cumulo con il numero massimo di assenze per malattia consentite dalle amministrazioni datoriali.

Secondo la UIL, inoltre, il numero di giorni di malattia consentiti per la terapia, e cioè 15, è insufficiente poiché l’iter per la fecondazione assistita è molto lungo a partire dal preimpianto, con il conseguente bombardamento di ormoni, fino alla fecondazione vera a propria. C’è poi da mettere in conto un possibile insuccesso della terapia che può spesso provocare nella donna uno stato semidepressivo per la distruzione dell’aspettativa.

La UIL, quindi, propone una nuova legge che integri la Legge 40/2004 prevedendo che queste assenze siano assimilate a quelle per maternità e gravidanza e che abbiano un loro corso per quanto riguarda il trattamento pensionistico e che le lavoratrici che dovessero usufruirne non vadano incontro a decurtazioni dello stipendio evitando, così, eventuali ulteriori circostanze di discriminazione.

Nel rispetto della nostra Costituzione, il Sindacato intende tutelare la formazione della famiglia e se questa deve essere tutelata deve essere anche aiutata affinché ci siano i presupposti perché questa si crei.

La Vitale ha riferito che molti Parlamentari si sono dimostrati interessati a seguire l’iter legislativo, ma ha anche voluto evidenziare che si darà molta risonanza dal punto di vista mediatico a questa iniziativa in modo che si sappia che proviene dalla sensibilità e ininterrotta attenzione della UIL verso il mondo femminile. Ha poi ringraziato le dirigenti sindacali Grazia Mazzé e Adriana Aronadio dicendo: Io ho messo l’idea ma questo opuscolo si è realizzato grazie alle due dirigenti e a Maria Pia Mannino che ne ha curato la prefazione, perché volevamo che la nostra responsabile nazionale fosse coinvolta in una iniziativa di tale rilevanza. Ha infine puntualizzato: l’iniziativa è della UIL ma tutti quelli che ci vorranno dare una mano saranno i benvenuti!

Poco prima dell’Assemblea abbiamo incontrato il segretario generale UIL Sicilia Claudio Barone, il segretario regionale UIL Sicilia Ester Vitale e la responsabile nazionale UIL Pari Opportunità Maria Pia Mannino.

A Claudio Barone abbiamo chiesto se sarà destinato nell’organizzazione uno spazio sempre più ampio alle donne UIL. Abbiamo domandato cosa pensa il sindacato del nuovo testo di variazione di bilancio presentato all’Ars dal presidente Crocetta e della posizione della UIL con la linea di Governo del presidente del consiglio Renzi.

A Ester Vitale abbiamo chiesto di parlarci di questa iniziativa UIL Sicilia per la realizzazione di una nuova legge che serva da integrazione alle carenze della Legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita.

A Maria Pia Mannino abbiamo chiesto di parlarci delle Pari Opportunità nella UIL e del nuovo coordinamento dei diritti che si prende cura dei problemi che potrebbero insorgere in ambito datoriale per persone LGBT.

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