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Anno XI - Num. 52 - 24 aprile 2023

Anno II - Num. 08 - 21 ottobre 2013 Cultura e spettacolo

Videointervista a Giuseppe Tornatore in occasione della Laurea Honoris Causa

di Viviana Villa
         

Bagheria (PA) – Si è tenuta a Villa Branciforti Butera, la serata-evento organizzata in onore di Giuseppe Tornatore, il grande regista premio Oscar, appena reduce da sei Nastri d’Argento, vinti al Teatro Antico di Taormina. Nell’atrio della villa, sede del comune, si è svolta la manifestazione per celebrare la Laurea Honoris Causa in Scienze Filosofiche conferitagli il giorno prima dall’Università degli Studi di Palermo.

Alla manifestazione hanno partecipato il rettore dell’ateneo palermitano Roberto Lagalla, gli assessori regionali Nelli Scilabra, Michela Stancheris e Mariarita Sgarlata, il commissario straordinario della Fondazione Teatro Massimo Fabio Carapezza Guttuso, nonché personalità di spicco del mondo della cultura ed altre autorità regionali e locali.

L’evento ha previsto il concerto, offerto dalla Fondazione Teatro Massimo di Palermo, del coro delle voci bianche, diretto dal maestro Salvatore Punturo con al pianoforte il maestro Piero Monti. La kermesse si è conclusa con la proiezione di spot e video dei film di Tornatore, realizzati dal Laboratorio Universitario Multimediale LUM M. Mancini, diretto dal professor Renato Tommasino.

Durante l’evento è intervenuto il rettore Roberto Lagalla. Poter conferire la laurea a Giuseppe Tornatore è per noi motivo di grande soddisfazione – ha dichiarato – la scelta della laurea in Filosofia può solo apparentemente sembrare distante dalla sua attività e dal suo lavoro. In realtà ieri sera, con la sua ‘lectio magistralis’, ha dimostrato di essere ‘filosofo principe’, avendo snocciolato citazioni, riferimenti e acrobatici voli filosofici. Per l’Università di Palermo è stata un’occasione straordinaria, che ha permesso di legare il tema della cultura classica e tradizionale ai suoi nuovi aspetti quali quelli del cinema e del teatro.

Alla manifestazione è intervenuto lo stesso Tornatore. È una gioia particolare essere qui, in un questo posto che naturalmente conosco molto bene. Vorrei ringraziare in maniera particolare il Prof. Franco Lo Piparo, perché l’idea di cercare nei miei film elementi filosofici è sempre stato un suo pallino, ha visto e rivisto i miei film; non mi ero mai sentito tanto studiato! La proposta del conferimento della laurea è un’iniziativa che lui ha pensato e caldeggiato.

Durante la serata il sindaco di Bagheria Vincenzo Lo Meo ha annunciato la proposta del Comune di realizzare a Villa Cutò una “casa del cinema” dedicata al regista bagherese, che ha espresso la sua volontà di partecipare. Trovo che la creazione di una casa del cinema sia un’idea bellissima – ha detto – laddove ci si riuscisse la mia collaborazione non verrebbe certamente a mancare. Sono andato via da Bagheria 30 anni fa, ma è sempre rimasta con me, così come Palermo e la Sicilia. Sarebbe bellissimo realizzare questo progetto, anche se molto complicato.

In occasione della manifestazione a Bagheria, la redazione di TrinacriaNews ha incontrato Giuseppe Tornatore, il quale ha espresso la sua soddisfazione per l’organizzazione della serata in suo onore. Essere a Bagheria significa davvero sentirmi a casa – ha affermato entusiasta – in modo particolare in questa circostanza sento di essere circondato dall’affetto, dalla stima dei miei amici, della gente della mia città. Questo è un motivo di grandissimo orgoglio, di grandissima gioia; è anche ragione di profonda gratitudine da parte mia.

Il giorno precedente durante il conferimento della laurea honoris causa Giuseppe Tornatore ha tenuto una lectio magistralis su I fotogrammi del tempo, cioè sulle relazioni tra cinema e tempo, indagando i vari generi cinematografici. A questo proposito, durante la nostra intervista, abbiamo domandato al regista bagherese quale rapporto esista fra il concetto di tempo ed i suoi film. Sono sempre stato affascinato dalla capacità che ha il cinema di manipolare il tempo, di dilatarlo, di sintetizzarlo, di annullarlo, di trasfigurarlo continuamente – ha detto – si tratta di una caratteristica tipica del linguaggio cinematografico. È sempre stato un argomento che mi ha sempre molto attratto e che per certi versi si è un po’ annodato in alcuni miei film, talvolta anche inconsapevolmente. ‘Nuovo Cinema Paradiso’ racconta tutta una vita, evocata in una notte d’insonnia, oppure ‘Baarìa’ è la storia quasi di un secolo di un’intera comunità, raccontata nell’arco del tempo che impiega un bambino ad andare a comprare un pacchetto di sigarette. II tempo essendo dilatabile e sintetizzabile è come se in fondo non esistesse.

Tornatore_ARTICOLOIl Prof. Lo Piparo, in occasione della sua laudatio per il conferimento della laurea in Scienze Filosofiche, si è concentrato sulle motivazioni di tale scelta, soffermandosi sui contenuti filosofici dei film di Tornatore. Il professore ha messo in evidenza come sia possibile individuare due film di impianto chiaramente filosofico: La migliore offerta del 2013 e Una pura formalità del 1993; altri, come Nuovo Cinema Paradiso (1988), L’uomo delle stelle (1995) e Baarìa (2009), possono essere letti come racconti filosofici, come metafore di domande filosofiche. Riferendosi a La migliore offerta, in cui alcuni giovani raggirano un vecchio battitore d’asta al fine di derubarlo del suo patrimonio artistico, il professore propone una lettura fondata su una riflessione sul tempo, scandito dal succedersi delle generazioni. Il film, secondo il suo punto di vista, racconterebbe il furto fisiologico che le generazioni dei giovani compiono del “patrimonio di cultura ed esperienza” dei più anziani, così come questi ultimi hanno fatto a loro volta con i loro predecessori. La parola “furto” è intesa, dunque, come trasmissione del sapere. Allo stesso modo in Nuovo Cinema Paradiso sarebbe presente il tema del “furto della cultura”, in quanto il piccolo Totò costringe l’anziano proiezionista Alfredo a trasmettergli la sua esperienza, facendosi assumere come allievo nella cabina di proiezione.

A questo proposito, abbiamo chiesto a Giuseppe Tornatore quale fosse il suo punto di vista sull’interpretazione filosofica del suo ultimo film. Ne ‘La migliore offerta’ non ho voluto esprimere un significato filosofico – ha risposto – l’analisi del Prof. Lo Piparo rispetto al furto che una generazione di giovani deve necessariamente operare nei confronti delle generazioni precedenti è assolutamente originale. Mi ha molto sorpreso e mi ha molto colpito, perché ovviamente lui utilizza questa parola in chiave allegorica. Credo che sia arrivato a questo tipo di analisi appoggiandosi al senso del finale del film, in cui il protagonista alla fine capisce e accetta questo. Io l’ho fatto partendo da un punto di vista sentimentale, ma il cinema si presta a qualunque tipo di interpretazione e quella del Prof. Lo Piparo è estremamente interessante.

A disposizione dei lettori di TrinacriaNews la videointervista che abbiamo realizzato in occasione della manifestazione in onore di Giuseppe Tornatore.

Le domande che abbiamo rivolto al regista sono state le seguenti:

  • Cosa significa per lei essere questa sera nella sua Bagheria a festeggiare la Laurea Honoris Causa in Scienze filosofiche?
  • Ieri sera si è tenuta allo Steri di Palermo la cerimonia per il conferimento della laurea in Scienze filosofiche, durante la sua lectio magistralis su I fotogrammi del tempo ha parlato del rapporto fra il tempo ed il cinema. Quale relazione tra il tempo ed i suoi film?
  • In occasione della sua laudatio il Prof. Lo Piparo si è concentrato sulle motivazioni del conferimento della Laurea, soffermandosi sui contenuti filosofici dei suoi film. Ne La migliore offerta, il professore ha individuato il filo conduttore del “furto”. In particolare, il furto fisiologico che le nuove generazioni compiono del patrimonio accumulato da chi li ha preceduti nel tempo. Quale significato filosofico nel suo film?
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