Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XI - Num. 52 - 24 aprile 2023

Anno I - Num. 05 - 16 febbraio 2013 Politica e società

Ingroia e Orlando presentano a Palermo Rivoluzione Civile

(Videointerviste a magistrato Ingroia, senatore Giambrone, sindaco Orlando e video integrale della presentazione al Teatro Golden di Palermo)

di Vilma Maria Costa
         

Palermo – Grande partecipazione il 2 febbraio 2013 al Teatro Golden per la presentazione ai cittadini palermitani di Rivoluzione Civile, dove il leader nazionale, il magistrato Antonio Ingroia ha riscosso un enorme consenso ed ha entusiasmato gli animi degli intervenuti con la sua enunciazione degli intenti programmatici del movimento che rappresenta.

Come un perfetto padrone di casa e appartenente al movimento Rete 2018, alleato di  Rivoluzione Civile, ha dato inizio alla Kermesse il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando che, con un pizzico di legittimo orgoglio, ha voluto ricordare che ha ottenuto ben il 74% dei consensi dei palermitani che lo hanno così eletto Sindaco della città, ottenendo sessanta punti in più rispetto alla coalizione di cui faceva parte, un segnale che evidenzia per Orlando il fatto che anche la coalizione che lo sosteneva era inadeguata. Per Orlando, infatti, bisogna andare oltre i partiti e costruire, una rivoluzione civile, nome sicuramente ambizioso, ma che immediatamente comunica la volontà di chi vi prende parte nel realizzare una forza politica basata sulla società civile, uomini di grande determinazione e onestà.

Il sistema dei partiti per Orlando ha subito la crisi profonda della prima repubblica con tangentopoli e nella seconda repubblica con il governo Monti. Nel novembre 2011 – ha affermato Orlando –  si è celebrato il funerale dei partiti della seconda repubblica.

Il Sindaco ha voluto rispondere a quanti sostengono che votare per Rivoluzione Civile non sia un voto utile: Orlando ha spiegato che con l’attuale sistema elettorale nessuna delle cinque coalizioni avrà la maggioranza al Senato. E ha detto:  La domanda è chi si allea con chi per raggiungere la maggioranza al Senato? La nostra presenza al Senato è uno strumento importante per consentire al PD e a SEL di avere un’alternativa rispetto all’abbraccio mortale di Monti e delle banche ed ecco la ragione per la quale il voto per Rivoluzione Civile è un voto utile.

Ma ha anche affermato che Rivoluzione Civile è l’unica formazione politica autenticamente laica, dove vige il rispetto per tutte le culture e il rifiuto di ogni fondamentalismo. E ha anche detto: Noi siamo una proposta laica, ma al tempo stesso una proposta di legalità costituzionale, perché i nostri diritti sono quelli sanciti nella Carta Costituzionale, il primo lo troviamo all’art.1: L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro, per qualcuno, invece, l’Italia dovrebbe essere un’azienda non democratica fondata sul lavoro che non c’è. Il lavoro viene mortificato quando conta più il dio denaro. Se conta più il denaro del lavoro e allora conta di più produrre denaro che lavoro e servizi e Marchionne lo ha detto chiaramente, a lui non interessa produrre macchine, ma denaro.

Per Orlando, inoltre, accanto al diritto al lavoro c’è da tutelare quello alla salute, diritto mortificato da un meccanismo perverso con il quale si cerca di scoraggiare la Sanità pubblica a vantaggio di quella privata.

Ed ha rivolto un appello al Pd e agli elettori del Pd affinché comprendano che continuando così si rischia di consegnarsi alle logiche bancarie del sistema finanziario facendo governare così il paese dal dio denaro.

Ha asserito Orlando: in questi anni abbiamo assistito con Berlusconi alla mortificazione del rigore, dell’equità sociale e dello sviluppo e con Monti dell’equità sociale e dello sviluppo in nome del rigore e il debito pubblico ha raggiunto livelli record.

Prima di passare il testimone a Ingroia ha concluso il suo apprezzato intervento con una citazione di Lao Tzu: “Ciò che per un bruco è la fine del mondo per il resto del mondo è una farfalla”, quello che per il sistema dei partiti può essere la fine del mondo per noi è una bellissima farfalla è la possibilità di costruire grazie ai partiti che ci hanno creduto e grazie alla società civile una bellissima farfalla da fare volare e siccome amo le lingue straniere facemu vulari a quagghia.

E’ stata poi la volta del magistrato Ingroia che, quale leader di Rivoluzione Civile, ha detto che questa esperienza è cominciata come una grande avventura e che oggi la vede come una grande speranza che diventa sempre più grande grazie alla partecipazione delle persone che diventa sempre più ampia.

Ingroia ha voluto denunciare il fatto che il governo Monti non abbia stanziato i fondi dei soldi promessi per i terremotati dell’Emilia Romagna, ha specificato, inoltre, che si tratta di 3 miliardi e 9 milioni di euro stessa identica cifra che ha, invece, stanziato in favore del Monte dei Paschi di Siena e stessa identica cifra pagata dagli italiani con l’IMU sulla prima casa.

Ingroia ha continuato dicendo che uno degli obiettivi programmatici sarà quello di cacciare via i partiti dai consigli di amministrazione delle banche, dalle fondazioni bancarie, dalla rai, dagli enti pubblici e privati così che i partiti non possano continuare a gestire l’economia pubblica e privata che l’hanno portata al punto di crisi in cui ci troviamo oggi.

Il nostro nome Rivoluzione Civile – ha detto –  è un nome ambizioso e, soprattutto, un progetto ambizioso: voler rivoluzionare un paese. Ma questo è l’ultimo treno, è come il treno della storia che passa una volta e potrebbe non passare più e questa scadenza elettorale potrebbe essere l’ultima occasione per cambiare il pese, mi rivolgo a chi ha dubbi, a chi è tentato dall’idea di non votare e che è pronto a rimanere seduto sulla panchina della stazione e a borbottare dopo che il treno è passato senza esserci salito, ma rimanendone fuori.  Vogliamo rimettere in piedi l’Italia. L’Italia si rimette in piedi conquistando il governo!

Ha sottolineato che Rivoluzione Civile è stata sempre disponibile al dialogo anche se sia Bersani che Grillo, con i quali Ingroia si rende conto di avere dei punti di contatto e di convergenza per il cambiamento del paese, non hanno dimostrato la stessa disponibilità. E ha riferito che negli ultimi giorni utili in cui il Segretario Bersani avrebbe potuto prendere contatti con il leader di Rivoluzione Civile si incontrava con Monti, mentre poteva, quindi, stringere un accodo con Rivoluzione Civile, stringeva, invece, un accordo sottobanco con Monti. Nel frattempo Vendola sembrava inviasse dei segnali di apparente amicizia -ha detto –  e, invece, sta usando la coalizione del centrosinistra come un taxi per andare in Parlamento senza affrontare il rischio dello sbarramento del 4%. Noi abbiamo più coraggio e affrontiamo il rischio del 4% alla Camera e dell’8% al Senato. Dico a Nichi Vendola: troppo comodo stare nella coalizione del centrosinistra per andare in Parlamento e poi quando Bersani chiuderà l’accordo con Monti per il governo tu dirai che vorrai stare con noi, noi ti diremo dovevi pensarci prima. Il modo nuovo che noi proponiamo è: patti chiari amicizia lunga, soprattutto con gli elettori.

Ingroia ha informato che i sondaggi sostengono che nessuno vincerà al Senato e secondo il magistrato questo è stato determinato anche dal fatto che malgrado il PD avesse avuto la possibilità di proporre con Rivoluzione Civile un patto politico per la sicura riuscita per il Senato ha, invece, proposto un patto osceno: il patto di desistenza. Per Ingroia patto inaccettabile perché sarebbero stati utilizzati per la loro momentanea convenienza offrendoci degli strapuntini nella loro lista con dei Senatori che io definisco mascherati perché non dovevano essere riconoscibili come Senatori di Rivoluzione Civile – ha detto Ingroia –  perché così Bersani avrebbe potuto continuare a mantenere il suo patto con Monti che altrimenti lo avrebbe mollato se avesse saputo di un accordo con Rivoluzione Civile.

Momenti della presentazione

Grande critica muove il leader di Rivoluzione Civile a Bersani: il PD non è più un partito di sinistra o di centrosinistra, ma sempre più un partito di centro, inequivocabile allusione al fatto che Bersani sia fortemente alleato di Monti.

Con tono forte e deciso ha affermato: noi restiamo contro i nostri avversari politici che si chiamano Berlusconi e Monti, e dopo le elezioni non saremo disponibili ad ammucchiate, ma a politiche di governo come lo eravamo al momento dell’appello.

Ha poi voluto chiarire il rapporto tra Rivoluzione Civile e Movimento 5 Stelle, malgrado molti intenti programmatici coincidano nei due movimenti (come l’interesse per l’ambiente, lo sviluppo sostenibile, la lotta contro gli inceneritori, ed ecco perché anche alcuni loro sostenitori, come Favia, ritrovandosi nel programma politico di Rivoluzione Civile, ma non rispecchiandosi più nel leader sono passati facilmente con Ingroia) Grillo ha negato qualsiasi tipo di dialogo. Per Ingroia Grillo non è altro che un mestierante della politica che si limita ad attaccare tutti i suoi concorrenti e ha perso, nel non ascoltare Rivoluzione Civile, un’opportunità di creare un’alternativa seria di governo.

Con due citazioni che considera come bussola del suo essere uomo di politica, Ingroia ha entusiasmato gli intervenuti: la prima dello scrittore Cervantes che sosteneva che la vera politica è l’onesta e l’altra di Berlinguer quando nel 1981 diceva che la questione morale era la questione da cui dipendeva l’unica possibilità di recuperare una credibilità nelle istituzioni, quindi, una questione di democrazia e non una mera questione giudiziaria.

E nel suo discorso Ingroia non ha dimenticato di parlare dell’importanza fondamentale della nostra Costituzione e di come questa non vada soltanto difesa e tutelata, ma vada attuata: Si è soffermato sull’importanza dell’art.1 come fondamento della nostra Repubblica e noi – ha detto – faremo battaglie per difendere i lavoratori e faremo battaglie per il ripristino dell’art. 18 dello statuto dei lavoratori, come è noto sosteniamo il referendum per cui sono state raccolte le firme dei sostenitori dei partiti che hanno aderito a Rivoluzione Civile e siamo contro il modello Fiat di Marchionne che hanno fatto proprio Berlusconi e Monti che sono due facce della stessa medaglia!

E ancora ha parlato dell’art. 3 per il quale tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, garantendo così il principio dell’equità sociale che oggi per Ingroia non è più rispettato e ci troviamo in una Nazione sempre più diseguale che scarica i suoi pesi sulle classi e strati sociali più bassi e protegge i potenti. E poi ancora si è soffermato sull’art. 11, sottolineando che l’Italia deve essere sinonimo di pace e ha pronunciato il suo disegno di ritiro delle truppe dall’Afganistan e la cessazione degli investimenti sugli armamenti militari e i cacciabombardieri F35, per investire, invece, sullo stato sociale che è stato raso al suolo dalle politiche neoliberiste di Monti e Berlusconi.

Ha anche parlato degli artt. 41 e 42 affermando l’importanza di togliere la centralizzazione del denaro nelle mani del circuito finanziario e bancario privato, si tratta di migliaia di miliardi di euro che vengono canalizzati come prestiti dalla Banca Centrale Europea al sistema privato bancario nazionale, ha spiegato, e su cui questo fa cassa e profitto per ricapitalizzare le stesse banche, queste somme, invece, devono essere destinate alla ripresa economica indirizzandole verso progetti dell’imprenditoria che oggi è totalmente strozzata. E le imprese da finanziare realizzeranno iniziative virtuose e risponderanno a principi di legalità, di tutela del diritto del lavoro e dei lavoratori e creeranno occupazione giovanile.

Infine, parlando della Costituzione, si è anche espresso sull’art.21 che riguarda la libertà di informazione affermando che si tratta di un vero e proprio scandalo che nessun partito abbia lavorato concretamente sul conflitto di interesse e ha anticipato che questo argomento rappresenterà una priorità di Rivoluzione Civile in Parlamento.

Sollecitato da una persona presente tra il pubblico, ma già nelle sue intenzioni, Ingroia ha parlato anche di riforma della giustizia, che sia di tutela dei diritti di tutti, dalle vittime dei reati, ai detenuti, dalle forze dell’ordine agli imputati. Noi tuteleremo sempre i più deboli – ha dichiarato – i senza diritto, i non tutelati e siamo orgogliosi di avere tra i nostri candidati Ilaria Cucchi per la storia e la battaglia che ha portato avanti sul tema degli abusi del circuito carcerario. E a proposito del sovraffollamento carcerario ha evidenziato l’esigenza di un provvedimento tampone, un’amnistia mirata che però non diventi uno strumento con il quale i potenti si assicurino l’impunità. Faremo una riforma seria della giustizia – ha asserito – non come la burla della riforma epocale della giustizia presentata da Berlusconi e Alfano che di epocale aveva soltanto l’ennesimo tentativo di regolamento di conti contro la magistratura, vogliamo invece una riforma della giustizia nell’interesse dei cittadini!

Ingroia a conclusione di questo discorso ben articolato e apprezzato da tutti gli astanti, ha chiamato sul palco tutti i candidati presenti per salutare e ringraziare insieme a loro tutti gli interventuti.

 

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