Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XI - Num. 53 - 02 ottobre 2023

Anno II - Num. 13 - 27 settembre 2014 Politica e società

Corteo a Palermo di Scorta Civica e Agende Rosse per solidarietà a pm Nino Di Matteo

Nino Di Matteo: Mi rivolgo soprattutto ai giovani, non adeguatevi mai all’andazzo prevalente che sta invadendo il nostro paese sempre più indifferente alla giustizia e insofferente alla ricerca della verità, all’indipendenza della magistratura ed alla tutela dei valori costituzionali

(All'interno interviste ad Armando Carta, rappresentante Scorta Civica e a Rosaria Melilli, rappresentante Agende Rosse Palermo – Paolo Borsellino)

di Valentina Spinelli
         

corteo di matteo locandinaPalermo – si è svolto sabato 15 novembre il corteo promosso dal comitato Scorta Civica e Agende rosse.

In migliaia gli studenti provenienti dai licei, i cittadini, le associazioni come Addiopizzo, Anpi e Libero Futuro, Vincenzo Agostino, padre del poliziotto Antonino Agostino vittima di mafia ed il sindaco della città di Palermo Leoluca Orlando scesi in piazza per manifestare la propria vicinanza al pm Nino Di Matteo, il quale indaga insieme ad altri pm sul processo riguardante la trattativa Stato-mafia e per questo, ancora una volta, al centro del mirino di nuove intimidazioni da parte di alcune cosche e destinatario di un carico di tritolo che, riferito da una fonte molto attendibile, la mafia gli avrebbe già preparato, posizionandolo in diversi punti strategici della città.

I manifestanti si sono radunati a piazza Croci e da lì hanno iniziato la loro marcia verso le dieci del mattino. Tantissimi gli slogan preparati dalle scolaresche del palermitano e non solo ed i cori intonati, “Fuori la Mafia dallo Stato”, “Siamo tutti Nino Di Matteo” e “Di Matteo non camminerai mai solo” per citarne alcuni. La marcia, variopinta da mille colori e da un forte senso di solidarietà, ha percorso diverse vie del centro storico palermitano percorrendo prima viale della Libertà, da sempre simbolicamente assunto come fulcro di tutte le manifestazioni di protesta cittadina, via Ruggero Settimo e piazza verdi per poi giungere in migliaia ai piedi dell’austero palazzo di Giustizia della città di Palermo, ove ad attenderli vi era proprio il pm Nino Di Matteo, il quale scortato dai suoi uomini, non ha esitato a raggiungere i manifestanti per dire, con un tono commovente, loro poche, ma sentite parole. Commosso dai cori e dalle scritte sugli striscioni preparati dalla folla che ha animato la manifestazione, il pm Nino Di Matteo ha detto: ho un sogno nel cuore, quello per cui possiate sempre conservare dentro di voi questa passione civile. Mi rivolgo soprattutto ai giovani, non adeguatevi mai – ha continuato il pmall’andazzo prevalente che sta invadendo il nostro paese sempre più indifferente alla giustizia e insofferente alla ricerca della verità, all’indipendenza della magistratura ed alla tutela dei valori costituzionali.corteo di matteo

Il sostegno al pm Nino Di Matteo è giunto anche dal primo cittadino della città di Palermo Leoluca Orlando, il quale sceso in piazza anche lui tra la folla ha espresso una forte solidarietà nei confronti del pm oggetto di intimidazioni e nei confronti di altri colleghi a lui vicini, che impegnati nel processo sulla trattativa Stato-mafia sono stati spesso per questo minacciati dai clan mafiosi. Ringrazio tutti coloro che oggi hanno deciso di essere qui presenti ha detto il sindaco è importante capire che questi cortei non sono fine a se stessi, ma un importante motivo di incontro per esprimere solidarietà a chi dedica la propria vita alla lotta alla mafia, a chi come il pm Nino Di Matteo cerca di trovare la verità. Essere oggi presenti è in primo luogo un diritto-dovere continua il sindaco ed un valido esempio sia per chi ha vissuto gli anni tristi delle stragi, che per i giovani.

I comitati di Scorta Civica e di Agende Rosse insieme alla numerosa folla hanno fatto presente di voler chiedere ad Angelino Alfano, ministro dell’Interno dell’attuale governo Renzi, quali misure, in via preventiva, adottare per la sicurezza del pm. In particolar modo si riferiscono al “bomb jammer”, ovvero a quel dispositivo capace di annullare i segnali radio di un eventuale esplosivo, che ancora oggi tuttavia non è stato concesso al magistrato palermitano ed a tutta una serie di misure volte a tutelare la figura del pm Nino Di Matteo.

In occasione dell’evento la redazione di TrinacriaNews.eu ha intervistatoArmando Carta, rappresentante Scorta Civica e Rosaria Melilli, rappresentante Agende Rosse Palermo – Paolo Borsellino. Di seguito, le interviste.

ARMANDO CARTA

Armando Carta per di matteoScorta Civica Antimafia anche oggi per esprimere solidarietà al pm Nino Di Matteo, viste le recenti notizie che lo riguardano e lo vedono in pericolo. Qual è il messaggio che volete fare arrivare a tutti i siciliani e anche oltre la Sicilia?

Per noi è importante commemorare i magistrati che ormai non ci sono più, che sono morti perché uccisi dalla mafia, lo facciamo ormai da ventidue anni. Falcone e Borsellino sono i nostri punti di riferimento e lo saranno sempre, tuttavia è evidente come non possiamo fermarci al ricordo. Riteniamo sia più importante sostenere i magistrati che al momento si vedono impegnati in un processo tanto difficile come quello della trattativa Stato-mafia, i quali spesso non ricevono il giusto sostegno dalla maggior parte della classe politica. Noi diversamente puntiamo ad un’azione costante, volta al totale incoraggiamento e sostegno del loro lavoro, va infatti a loro la nostra più sincera gratitudine.

Oltre questa manifestazione contate di organizzare anche altri eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica, al fine di non lasciare solo il pm Nino Di Matteo?

Noi di Scorta Civica siamo nati nel novembre del 2013, esattamente un anno fa. Abbiamo organizzato la prima manifestazione all’indomani della diffusione delle terribili parole di Totò Riina nel carcere di Opera, in quell’occasione la città di Palermo ha visto scendere in piazza più di 3000 persone, per poi continuare un costante presidio dinanzi al palazzo di Giustizia che ad oggi vanta circa 300 presenze fisse, col solo fine di sensibilizzare più gente possibile e di fare conoscere questo processo di cui si parla purtroppo ancora troppo poco. È giusto comunque sia ricordare come il nostro sostegno non sia soltanto rivolto al pm Nino Di Matteo, ma anche a Francesco Del Bene, Vittorio Teresi, Roberto Scarpinato e Roberto Tartaglia, i quali sono tutti impegnati in questo difficile processo. Ci auguriamo di essere sempre numerosi e di riuscire a coinvolgere più opinione pubblica possibile in azioni concrete e costanti, al fine di scuotere le coscienze, perché non ha senso piangere ai funerali e non rendersi conto della situazione di pericolo in cui adesso viviamo.

ROSARIA MELILLI

melilli-rosariaAlla luce delle ultime allarmanti notizie riguardanti la messa in pericolo del pm Nino Di Matteo. Quali richieste avanzate alle istituzioni?

Principalmente noi chiediamo la Bomb Jammer, un dispositivo all’avanguardia ed essenziale per captare i rilevamenti di una bomba nelle vicinanze. Chiediamo inoltre una migliore tutela per il pm Nino Di Matteo e la massima sicurezza per tutti gli altri  magistrati quotidianamente impegnati al processo sulla trattativa Stato-mafia, in modo tale da permettere loro di potere lavorare serenamente e compiere il loro dovere.

Gli inizi degli anni novanta sono passati alla storia per la loro drammaticità. Cosa è cambiato rispetto ad allora?

Rispetto al passato oggi giorno si parla maggiormente di questi temi, soprattutto nelle scuole. Noto un sempre maggiore coinvolgimento dei giovani, i quali sono ormai coscienti della realtà che li circonda e una dimostrazione di ciò è data dal grande numero di scolaresche presenti al corteo di questa mattina, in favore di Nino Di Matteo. La presa di coscienza poi si dirama alla stessa cittadinanza, la quale non si mantiene più distante da queste tematiche, per come accadeva in passato, ma al contrario si documenta e si interroga al riguardo. Queste ovviamente sono tutte delle note dolenti per la mafia, la quale preferisce essere circondata da ignoranza, silenzio e indifferenza, oggi possiamo dire che tutto questo non c’è più, poiché oramai ciò che prevale è un forte sentimento di rivalsa e di solidarietà nei confronti dei magistrati.

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  1. Anna Maria

    Apprezzo l’attenzione posta nel raccontare i fatti con ricchezza di notizie relative alla cronaca , ma con uno sguardo acuto verso il futuro. Rilevo tra le righe l’emergere, in modo chiaro e deciso, di una fondata speranza in un futuro progressivamente migliore. Colgo chiaramente la fiducia, non ingenua nè ipocrita,ma sofferta, riposta nei giovani, a cui affidare le redini del miglioramento sociale. Ritrovo in tutto questo, la mia ex alunna che già tra i banchi di scuola, incrociando il mio sguardo e ascoltando le lezioni dei grandi filosofi, segnava la sua presenza con il disappunto nei confronti di comportamenti non improntati alla correttezza, al rispetto del vivere civile, alla forza del Diritto; ricordo il suo grande sforzo nel comprendere i significati più profondi del pensiero di Kant ed Hegel, perchè diventassero per lei autentici strumenti di formazione e raccolgo oggi grandi soddisfazioni nel leggere i suoi articoli, nei quali ritrovo tutta la vitalità di quei momenti di incontro educativo. I miei complimenti alla mia ex alunna Valentina. Prof.ssa Anna Maria Pioppo

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