Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XI - Num. 52 - 24 aprile 2023

Anno III - Num. 19 - 11 ottobre 2015 Politica e società

Consiglio regionale UIL su tutte le emergenze della Sicilia

Barbagallo: "Non abbiamo derubricato dal nostro dizionario le parole rivendicazione e lotta" Barone: “In Sicilia è un disastro! Noi chiediamo di rilanciare economia e territorio”

Videointerviste a Segretario nazionale UIL Carmelo Barbagallo e Segretario regionale UIL SICILIA Claudio Barone

di Vilma Maria Costa
         

Palermo – Si è tenuto il 14 ottobre u.s. il Consiglio regionale della UIL presso la Cassa Edile sul tema “Lavoro, sviluppo e occupazione”. Il Consiglio è stato presieduto dal Segretario generale regionale Claudio Barone e ne ha concluso i lavori il Segretario generale nazionale Carmelo Barbagallo.

Il segretario Barone ha posto in evidenza tutte le emergenze siciliane non limitandosi alla loro descrizione, ma dando per ognuna di esse delle strategie su come affrontarle e superarle.

Ecco alcuni punti salienti della sua relazione introduttiva:

Non ci sono prospettive per i giovani (il 54% è senza lavoro) di trovare occupazione e per i precari (circa ventimila) è sempre più difficile ottenere l’ennesima proroga dei contratti. Insomma è un disastro.

Nella Formazione professionale, la mancanza di una riforma ha causato settemila licenziamenti mentre si vuole tagliare sui Forestali senza, però, provvedere ad una seria politica di tutela del territorio.

Drammatica la condizione in cui versano i collegamenti: autostrade interrotte, rete stradale colabrodo, collegamenti marittimi e ferroviari insufficienti. In queste condizioni è difficile attirare investimenti e creare buoni posti di lavoro. Serve rilanciare l’economia ma bisogna fare presto perché nel frattempo le imprese chiudono e si blocca la strada a nuovi investitori, non ultimo la San Pellegrino che continuando così rinuncerà alle sue attività nell’Isola.

Il leader della Uil Sicilia aggiunge: Siamo stati la prima regione d’Italia ad annunciare l’abolizione delle Province. Ad oggi siamo l’unica regione a non avere questa norma. La Delrio, seppure discutibile, ha comunque consentito di attivare nel resto del Paese procedure di mobilità e ricollocazione del personale. Invitiamo il Governo regionale, ancora una volta, ad appassionarsi meno ad esercizi di capziosa ingegneria istituzionale per aprire un confronto vero su personale, finanziamenti e funzioni dei soggetti che devono subentrare alle ex Province. Anche per la riforma del Sistema dei Rifiuti è in atto un braccio di ferro. Il Governo regionale, infatti, ha bloccato la costruzione dei grandi termovalorizzatori e si è scatenata la guerra delle discariche. Il Governo nazionale assegnerebbe alla Sicilia la costruzione di tre termovalorizzatori ma ci sembra più condivisibile l’ipotesi di realizzarne di più, più piccoli ma con una migliore collocazione.

Sugli Enti localicontinua Barone – grava anche la spada di Damocle dei precari. La legge D’Alia impone tra due mesi di stabilizzarli o licenziarli. E’ necessario, quindi, prevedere subito un meccanismo di incentivi e disincentivi che renda possibile almeno l’inizio di questo processo. Non è importante solo tagliare. Bisogna vedere se si colpiscono anche sprechi e servizi e bisogna evitare la macelleria sociale.

Utilizzare i Fondi Ueprecisa Barone è importante anche per far ripartire il settore produttivo, come quello dell’Edilizia. I dati dell’Ance descrivono un drammatico crollo dovuto al blocco degli appalti pubblici. Il che è paradossale se guardiamo alla condizione in cui versano i collegamenti della nostra regione. Occorre subito un piano di manutenzione straordinario e di messa in sicurezza della rete e del territorio.

L’altra infrastruttura necessaria per la nostra regione è la banda larga. Su sette miliardi di euro previsti per il nostro Paese, quasi 250milioni potrebbero essere spesi in Sicilia. Anni di lavoro per metalmeccanici e telefonici. Bisogna dare una spinta e la può dare solo il sindacato e il mondo del lavoro. Oggi assistiamo con preoccupazione a una classe politica regionale che pensa solo a tirare avanti sino a fine legislatura. La Uil in Sicilia, come nel resto d’Italia, darà battaglia convinta che ci sono tutte le condizioni per cambiare. Ma in meglio!

Il Segretario nazionale Uil Carmelo Barbagallo ha concluso i lavori facendo un quadro generale della situazione politica ed economica della Nazione:

Ha parlato dei giornali italiani e di come questi siano contro il Sindacato:

Gli editori dei paesi anglosassoni sono editori puri sono quelli che fanno il pelo e contropelo al potere politico e del governo da noi fanno il pelo e contropelo ai sindacati. Perché gli amministratori delegati dell’editoria stanno negli stessi cda delle banche, delle imprese e gli imprenditori nei cda dell’editoria c’è una commistione di conflitto di interessi. Che non va nel nostro interesse. Noi non abbiano giornali!!

Ha evidenziato il problema che deriverà dalla riforma elettorale per le prossime elezioni:

Tutti coloro con i quali interloquisco, segretari di partito , ministri, segretari e sottosegretari di governo, per trovare una impostazione per l’interesse del Paese che è propedeutico al’interesse dei lavoratori, dei pensionati e dei giovani in cerca di occupazione, mi dicono hai ragione ma LUI…e sono molto preoccupato di questo LUI. E’ stata fatta una riforma costituzionale che di costituzionale non ha assolutamente niente! Ed è stata fatta una riforma elettorale che ci porterà ad avere alle prossime elezioni, se mai ci saranno, governi che per cinque anni successivi potranno fare quello che vorranno senza più il contro bilanciamento dei poteri pure fatti dalle parti sociali.

Ha ricordato ai quadri dirigenti della Uil del progetto di nuovo modello contrattuale inviato alla Confindustria:

A febbraio abbiano mandato a Squinzi la nostra proposta di un nuovo modello contrattuale e Confindustria che avrebbe dovuto accettare senza difficoltà perché volevamo agganciare i contratti al PIL quindi agganciamo i nostri aumenti salariali alla ricchezza che produciamo e abbiamo anche detto che è necessario realizzare un contratto nazionale. La Confindustria per quattro mesi ha dormito, ma si è svegliato quando le categorie hanno cominciato a presentare le piattaforme.

La Confindustria aveva proposto una moratoria di un anno ma ho sostenuto che era inutile fare moratorie perché i contratti si devono fare, pubblici e privati. Pubblici perché c’è una sentenza della Corte costituzionale che dice che si sono appropriati dei soldi dei lavoratori e privati perché le piattaforme sono state presentate perché bisogna ridare potere di acquisto ai lavoratori. Stavamo pensando anche a una denuncia alla corte dei diritti dell’uomo europea per le pensioni, faremo delle cause pilota perché essendoci state sentenze della corte costituzionale, devono restituire il maltolto.

Ha ribadito l’esigenza dell’unità sindacale per essere vincenti e convincenti:

Ma per fare tutto questo dobbiamo essere unitari e lo abbiamo risposto alla conferenza di organizzazione della CGIL. La facciamo in percentuale, non abbiamo problemi anche se per ora siamo i più piccoli.

E, infine, ha confermato il ruolo del sindacato che si esplica nei tavoli di contrattazione e che se questo è ostacolato con una provocazione ha lanciato la possibilità di scioperi a “tutele crescenti” facendo logicamente riferimento ai nuovi contratti a tutele crescenti.

Continuo a sostenere che il 2015 sia l’anno dei contratti, i contratti si devono fare altrimenti rinunceremmo all’attività costituente del sindacato che è quella di fare contrattazione.

Contratti, riforma Fornero o io propongo scioperi generali “a tutela crescente”. Il Governo ha deciso di appiattire il sindacato rispondendo alle esigenze delle multinazionali e dei poteri forti nemmeno italiani.

Noi siamo il sindacato delle proposte e dobbiamo insistere e non ci sottrarremo all’incontro ma nemmeno allo scontro. Non abbiamo derubricato dal nostro dizionario le parole: rivendicazione e lotte.

Domande effettuate durante la videointervista al Segretario Barone:

  1. Segretario Barone quali saranno le motivazioni della manifestazione unitaria del prossimo 31 ottobre?
  2. Come si articolerà la manifestazione unitaria?
  3. Il Governo Crocetta ha sino ad ora disatteso un obbligo di legge che prevede di sentire le parti sociali nella predisposizione della manovra finanziaria cosa farà il Sindacato per costringerlo ad un tavolo di confronto?
  4. Cosa pensa dell’errore del Dpef regionale sulle previsioni per il Pil in Sicilia nel 2015 che lo vede in diminuzione mentre invece secondo l’ufficio statistico della Regione Sicilia risulta in crescita? E’, come sostiene la CGIL regionale, una sorta di manovra di Baccei in sintonia con governo Renzi per penalizzare la Sicilia?

Domande effettuate durante la videointervista al Segretario Barbagallo:

  1. A circa un anno dal suo mandato quale segretario nazionale della UIL cosa è cambiato nella sua organizzazione e cosa deve ancora cambiare?
  2. Recentemente ha avuto durante una nota trasmissione televisiva della Rai uno scontro con la ex ministro Fornero che sostiene che la legge da quest’ultima creata sulla riforma delle pensioni se fosse stata cattiva, essendo una legge ordinaria dello Stato, sarebbe potuta essere modificata in qualsiasi momento ma questo non è avvenuto. Secondo lei si tratta di una buona legge e se non lo è perché è ancora in vita? E il Sindacato cosa intende fare per i pensionati?
  3. I lavoratori con l’avvento dell’euro si sono visti dimezzare il loro potere d’acquisto e insieme con i pensionati sono quelli che pagano per tutti. Come il Sindacato intende difenderli e tutelarli?
  4. Dalla esecuzione dei decreti attuativi del Jobs Act cosa è cambiato per l’Italia?
  5. Molti lavoratori hanno fiducia e ripongono speranza nel Sindacato, ma c’è una grande campagna denigratoria nei confronti delle OO.SS. da cosa dipende secondo lei?
video di Roberto Rinella  
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