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Anno XI - Num. 54 - 30 dicembre 2023

Anno IV - Num. 24 - 22 settembre 2016 Politica e società

All’assemblea generale Cgil Sicilia su modifiche Referendum costituzionale l’appello al NO della Cgil

Barbi CGIL Nazionale: “Noi non siamo contrari al superamento del bicameralismo perfetto e alla modifica del rapporto tra Stato e Regioni, siamo però in disaccordo su come ciò è stato fatto. Si entra infatti in una specie di monocameralismo imperfetto senza contrappesi”

di Redazione TrinacriaNews
         

RFERENDUM COSTITUZIONALE cgil-voto-no- URL IMMAGINE SOCIALPalermo – “Con la riforma costituzionale che viene proposta si apre a un’idea di centralizzazione delle decisioni che non ci piace. L’esigenza di governabilità viene così a sovrastare quella di rappresentatività”: lo ha detto Danilo Barbi, segretario confederale della Cgil nazionale, intervenendo a Palermo all’assemblea generale della Cgil Sicilia che ha discusso oggi del referendum sulle modifiche alla Costituzione e delle ragioni per cui la Cgil invita a votare NO.

Barbi ha specificato che il giudizio della Cgil, maturato dopo un lungo percorso di analisi e discussione, è “negativo sia per il metodo utilizzato che ha portato nel Paese a una lacerazione non corretta visto che riguarda le modifiche alla Costituzione, che nel merito. Noi – ha detto il segretario Cgil– non siamo contrari al superamento del bicameralismo perfetto e alla modifica del rapporto tra Stato e Regioni, siamo però in disaccordo su come ciò è stato fatto. Si entra infatti in una specie di monocameralismo imperfetto senza contrappesi. Il resto – ha aggiunto– viene rimandato a regolamenti e leggi successive che saranno fatti dalla Camera eletta con un sistema iper maggioritario, quale sarà quello che scaturirà dalla legge elettorale voluta dal governo”.

Barbi ha rilevato chequesta centralizzazione si fa strada anche nei rapporti tra regioni e Stato. Per le regioni a Statuto ordinario- ha rilevato– col sistema proposto Governo e Camera possono decidere su tutto”.

Barbi ha sostenuto che “l’idea di fondo che ispira questa proposta, che non ci convince e non ci piace, è che c’è la crisi e dobbiamo fare quello che chiede l’Europa. E siccome l’Italia è un paese complesso la risposta è istituzioni più forti e più distanti dalla gente”.

Il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, ha aggiunto: “Il nostro dibattito di oggi e gli altri che abbiamo organizzato in questo periodo hanno l’obiettivo di fare arrivare quanta più gente possibile al referendum col massimo della consapevolezza. Sulle modifiche costituzionali- ha aggiunto– non si è proceduto a nostro avviso con quella serenità e dibattito di merito necessari per un passaggio così importante. Dal canto nostro- ha sottolineato il segretario della Cgil Sicilia- riteniamo che le modifiche proposte non centrino gli obiettivi di semplificazione e neanche quelli di riduzione dei costi , come si va propagandando, traducendosi in una eccessiva centralizzazione dei poteri presso lo Stato e presso il Governo”. Pagliaro ha rilevato che anche la Sicilia, benché a Statuto speciale, ne avrebbe ricadute negative”. Da qui l’appello della Cgil a votare No al referendum del 4 dicembre.

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