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Anno XI - Num. 52 - 24 aprile 2023

Anno I - Num. 04 - 05 dicembre 2012 Cultura e spettacolo

Alla GAM – Galleria Arte Moderna, “An Artful Confusion”, mostra personale dell'artista Francesco Simeti

(Ascolta le audiointerviste all'artista Francesco Simeti e all'Assessore Francesco Giambrone)

di Romina Ferrante
         

Palermo – Attraversando le ampie sale della Galleria d’Arte Moderna di Palermo, dedicate alla mostra An Artful Confusion dell’artista internazionale Francesco Simeti, che è stata presentata il 16 novembre scorso, lo spettatore non può che restare colpito dalla scena che si presenta davanti ai suoi occhi, una piccola selva fatta di installazioni, video e wallpaper, un tripudio di colori e raffinati ed eleganti motivi decorativi, che narrano l’estetica tutta personale dell’artista.

Francesco Simeti, palermitano di nascita e newyorkese d’adozione, si è imposto nel panorama internazionale, proprio per la ricercatezza delle sue opere e oggi fa ritorno nella sua città con questa bellissima mostra, che dal 17 novembre sarà visitabile sino al 27 gennaio 2013 alla GAM di Palermo e che ripercorre le diverse tappe della sua carriera.

Il giorno dell’inaugurazione abbiamo avuto il piacere di intervistare l’artista e immergerci per una sera nel suo magico mondo. I suoi lavori, appaiono a prima vista rassicuranti. Paraventi e carte da parati, che ritraggono scene bucoliche di campagna e ricordano calde atmosfere borghesi. In realtà, dietro queste immagini si celano riferimenti alle scottanti questioni del mondo contemporaneo, l’inquinamento, le guerre, le catastrofi naturali, inseriti nelle sue opere come elementi di decoro, ma che, a ben guardare, sono tutt’altro che decorativi. Anatre con ali di plastica, fiori che posano su steli metallici, nuvole di fumo in un cielo terso, grattacieli, semafori e tralicci, che sbucano tra le fronde degli alberi. Naturale e artificiale si intrecciano e finiscono col creare un paesaggio fittizio, che cattura l’attenzione dello spettatore, soddisfacendo, in un primo momento, il suo piacere edonistico, ma svelando subito dopo il reale messaggio di contestazione politica e sociale. Così ha dichiarato ai nostri microfoni l’artista: Quello che mi interessa è attivare un pensiero critico, voglio che il pubblico rifletta su determinate questioni, come il nostro rapporto con l’ambiente, la gestione molto pericolosa delle risorse, il problema dei conflitti, dell’immigrazione.

Opera Simeti

Attraverso la sovrapposizione e l’assemblaggio di materiali differenti, Simeti smonta e reinventa gli spazi attorno a sé, dando vita a questo inganno percettivo, che viene rivelato solo dai singoli dettagli. La moltiplicazione infinita delle immagini, la “confusione” artistica che ne deriva, sottolineano l’appiattimento e l’omologazione culturale della società contemporanea, continuamente bombardata da immagini e notizie provenienti dai mass media. Oggi giorno siamo molto distratti non riusciamo ad assorbire il costante flusso di informazioni. Usando dei codici espressivi, che appartengono alla storia dell’arte, agli alfabeti decorativi c’è la possibilità di creare delle immagini, che catturino l’attenzione e che, però, dopo, in un secondo momento, svelino il contenuto, un messaggio che altrimenti passerebbe inosservato”- ha commentato Simeti.

Davvero interessanti e da evidenziare sono il wallpaper “Plastic Eden” con i suoi uccelli dalle ali di plastica e il video Scene di disordine e confusione, in cui l’artista racconta il viaggio dei pellegrini verso Roma nel Medioevo, presentando la natura selvaggia del paesaggio europeo attraverso i tesori botanici e le pitture rinascimentali di Benozzo Gozzoli e Beato Angelico. Di fronte a questo eden perduto, questo scenario incontaminato, lo spettatore non può che provare un profondo senso di inquietudine.

Francesco Simeti Scene di Disordine e Confusione 2011Una mostra di sicuro pregio, un’occasione per conoscere e apprezzare un artista, simbolo del talento indipendente della nostra città. Così ha ricordato l’assessore Francesco Giambrone: Ritrovo un artista che avevo conosciuto all’inizio degli anni ’90 e che già mi sembrava uno degli artisti più interessanti di questa città, un talento sommerso, uno dei tanti talenti sommersi e lo ritrovo adesso un grande artista internazionale, che devo dire ha fatto una mostra bellissima qui alla galleria. Ritorna in città e ci ritorna da grande artista del mondo. Credo che queste siano le grandi ricchezze di Palermo.

Al quale abbiamo chiesto un’opinione personale su questa mostra di Simeti e che potrete ascoltare nell’audiointervista in alto.

Simeti attualmente espone alla Biennale di Shangai alcune delle sue opere, nell’ambito della mostra “Palermo Felicissima”, sua prima emozionante esperienza in Oriente ed è impegnato in diversi progetti di arte pubblica negli Stati Uniti.

An Artful Confusion, realizzata grazie all’impegno dell’Associazione Ars Mediterranea e Galleria Francesco Pantaleone, sarà aperta al pubblico fino al 27 gennaio 2013 e sarà visitabile da martedì a domenica dalle 9.30 – 18.30 (ingresso consentito fino alle ore 17.30), lunedì chiuso, presso la Galleria D’Arte Moderna in Via Sant’Anna, 21.

Sarà inoltre possibile acquistare il catalogo della mostra, edito da Flaccovio Editore,  sul quale si potranno leggere i contributi di Francesco Giambrone, Antonella Purpura, Sara Reisman, Laura Barreca, Teresa Lucia Cicciarella e del sindaco Leoluca Orlando.

Biglietti mostra: 5 euro intero, 4 euro ridotto; cumulativo mostra + museo: 10 euro.

Per conoscere meglio l’artista ascolta l’audiointervista in alto.

Queste le domande, che abbiamo rivolto a Francesco Simeti.

  1. Maestro Simeti, spesso nelle sue opere coesistono naturale e artificiale e dietro una rassicurante carta da parati, un paravento, si celano in realtà dei riferimenti al mondo moderno, le devastazioni, le guerre o comunque l’inquinamento. Può spiegarci quale messaggio intende trasmettere con le sue opere?
  2. I suoi lavori utilizzano sapientemente diversi codici espressivi, assemblano e sovrappongono materiali che sono fra loro molto diversi. Dove trova ispirazione per le sue opere e quali sono le principali tecniche che utilizza?
  3. Come pensa di catturare l’attenzione degli spettatori?
  4. Che cosa ha significato per lei partecipare alla Biennale di Shangai per la mostra “Palermo Felicissima”?
  5. No Place like home è il titolo di una sua opera. Non c’è posto come casa, questo è un titolo evocativo. Volevamo chiederle, lei che vive da diversi anni ormai a New York e gira per il mondo, che cosa prova ogni volta che torna nella sua città, quali sono i sentimenti che la dominano?
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