Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XI - Num. 53 - 02 ottobre 2023

Anno II - Num. 06 - 26 aprile 2013 Politica e società

A Palermo nasce il Progetto A.S.T.R.A. per donne vittime di violenza

(audiointervista Assessore Comune Palermo Agnese Ciulla)

di Tancredi Riina
         

Palermo In un mondo in continuo mutamento, anche gli aspetti più negativi si presentano multiformi, difficili da definire e individuare. Così è per la violenza sulle donne: fisica, sessuale, ma anche psicologica, economica, per non parlare dello stalking. Una poliedrica violenza che negli ultimi anni ha interessato il 23% delle donne siciliane, stando almeno al più recente rapporto ISTAT del 2006.

Da questo contesto nasce il Progetto A.S.T.R.A. – Accoglienza Specializzata in reTe e peRcorsi di Autonomia, presentato il 26 febbraio presso l’Assessorato alla Cittadinanza Sociale. Il progetto si basa sulla collaborazione tra l’associazione onlus “Le Onde”, che già gestisce il Centro Antiviolenza di Palermo, e il Comune. La sinergia tra le due parti si è già sviluppata all’interno della Rete antiviolenza, che coinvolge, tra gli altri, l’ASP, le forze dell’ordine, i tribunali e molti altri enti, e che è stata istituita tramite protocollo d’intesa tra il Comune e il Dipartimento Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Oltre l’Assessore, alla presentazione hanno preso parte le responsabili dell’associazione “Le Onde”, a cominciare dalla Project Manager Maria Grazia Patronaggio e dalla Presidente Vittoria Messina, e gli assistenti sociali coordinatori delle otto circoscrizioni di Palermo.

no alla violenza sulle donne

Il progetto nasce dalla volontà di rafforzare la rete territoriale che prende in carico l’assistenza alle donne vittime di violenza e, allo stesso tempo, creare una campagna di sensibilizzazione della cittadinanza – così dichiara l’Assessore Agnese Ciulla. Si tratta di gestire l’emergenza della violenza subita e di continuare con assistenza e accompagnamento, psicologico e anche legale, lungo tutto il percorso; in più, si intende costruire le migliori procedure di accompagnamento integrate tra le istituzioni.

Lo sviluppo di A.S.T.R.A., che è partito ufficialmente a gennaio, durerà due anni e comincerà a offrire i suoi servizi dal 21 giugno, è stato illustrato da Maria Grazia Patronaggio; il progetto prevede innanzitutto contributi e finanziamenti a sostegno del Centro Antiviolenza, con l’istituzione, come prima cosa, di un centralino telefonico attivo sei ore al giorno, sabato e domenica compresi. Al contatto telefonico seguirà l’accompagnamento: sono previsti colloqui presso il Centro, con personale dedicato, ma anche consulenza legale, in particolar modo per le donne straniere. L’integrazione interistituzionale, a partire dal raccordo con gli ospedali, si concretizzerà nel prestito di operatrici e consulenti. Inclusa inoltre la formazione, con la possibilità di aggiornamento professionale per il personale.

Il progetto si inserisce in un intervento più generale, nel segno dell’integrazione: A.S.T.R.A. si interseca con altre iniziative a ventaglio che si stanno attivando, afferma l’Assessore Ciulla: si tratta di rimettere in piedi un servizio sociale che abbia una specificità di territorio rispetto al decentramento, ma anche un lavoro sovraterritoriale, che accoglie per grandi temi la città. Iniziative previste sono: la riattivazione delle case di accoglienza, l’attivazione di un numero verde, ma anche una campagna di prevenzione e soprattutto di sensibilizzazione di cittadini; soprattutto per quest’ultimo punto si fa riferimento alla Rete antiviolenza, che riunisce anche le forze dell’ordine e l’Assessorato alla Scuola. Terzo ambito, l’autonomia lavorativa delle donne e il supporto alla microimpresa: adesso stiamo promuovendo e valutando una serie di progetti legati al prestito d’onore, quindi all’imprenditorialità delle donne, prosegue l’Assessore. L’iniziativa percorre anche l’asse Comune – Regione: questo intervento si inserisce in una complessità anche legata alla Regione: in questo momento stiamo lavorando con l’Assessorato Regionale alla Famiglia, a integrazione del lavoro già attivato a gennaio 2012, con la legge 3 che prevede l’istituzione del Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere; un altro asse unisce il distretto sociosanitario di Palermo e quello di Catania per integrare tutte le possibili risorse. È importante che ci sia una modalità di pianificazione territoriale secondo una logica di area metropolitana, conclude l’Assessore.

Il primo appuntamento di A.S.T.R.A. sarà la formazione di venticinque assistenti sociali del Comune per le procedure di emergenza, mentre il Centro antiviolenza opera già a pieno regime. Per accedere al servizio si potrà contattare “Le Onde” al numero di telefonia fissa 091/327973 nei seguenti orari: lunedì, venerdì, sabato, domenica dalle 9,00 alle 15,00 e martedì, mercoledì e giovedì dalle 13,30 alle 19,30.

Abbiamo intervistato l’Assessore Agnese Ciulla, rivolgendole queste domande (potete ascoltare l’audiointervista in alto):

  1. Oggi si presenta il Progetto A.S.T.R.A.: da cosa nasce e come si sviluppa?
  2. Su quale contesto territoriale si ritrova ad agire?
  3. Quali sono le aspettative per i risultati del progetto?
  4. Quali altre inziaitive prevedete come comune e assessorato?

Per l’Associazione “Le Onde” ha risposto alle nostre domande Mara Cortiniglia:

  1. Innanzitutto chi siete e di cosa vi occupate?
    Io Mara Cortiniglia sono responsabile del Centro Antiviolenza e dell’attività di accoglienza nello specifico per le donne che hanno problemi di maltrattamenti e violenza. Il Centro con questo progetto A.S.T.R.A., che è partito da poco, prevede l’accoglienza telefonica per 6 ore al giorno, compreso sabato e domenica, per cui qualunque donna abbia problemi di maltrattamenti e violenza anche solo psicologica può chiamare e avere informazioni specializzate che possono servire per affrontare e risolvere il problema.
  2. Come si è sviluppata la sinergia e il partenariato col Comune di Palermo?
    Questo progetto prevede il rafforzamento di questa attività: da tempo facciamo parte della Rete Antiviolenza Cittadina insieme ai servizi sociali del Comune, all’ASP, ai tribunali, le forze dell’ordine, e quindi in questo senso ci sono sempre stati tentativi all’interno di questa rete di potere lavorare in sinergia. Però di volta in volta ci sono state difficoltà anche perché spesso ci si è scontrati con riorganizzazioni di molti servizi, per cui con questo progetto si vuole rafforzare questa sinergia e sviluppare procedure per il raccordo tra i servizi nell’affrontare le situazioni di emergenza, ma anche di presa in carico e di accompagnamento.
  3. Qual è l’entità del fenomeno della “violenza assistita”? Voi vi occupate non solo delle donne ma anche dei figli.
    La violenza assistita riguarda quasi tutti i casi di maltrattamento. Ovunque, in tutte le situazioni in cui ci sono i figli c’è questo aspetto che non viene tenuto sempre in considerazione, perché si nota di più la violenza fisica, diretta ai minori, ma non si dà sempre abbastanza rilievo invece ai danni che possono essere subiti in seguito alla violenza assistita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
  1. Cinzia Benenato

    Il progetto mi sembra strutturato bene, vorrei cmq aggiungere un mio commento ed una mia lotta personale affinchè cambi veramente il Sistema e la Legge in Italia che non tutela affatto la sicurezza delle vittime ed il futuro….Parlo da vittima di violenza, bisogna assolutamente agire affinchè venga cambiata la legge in maniera più decisa e definitiva a discapito degli stalker e degli orchi-uomini, bisogna velocizzare il sistema, arrestare (come in Spagna) subito i denunciati e procedere al processo veloce affinchè vengano LORO bloccati e rinchiusi, lasciando le vittime nelle loro case, riprendendo le loro vite con aiuti economici nel caso in cui non lavorassero e supporti psicologici e di sicurezza (tutte cose che vengono attuate in altri paesi, ed io ne sono testimone attendibile con tutte le carte processuali ecc…). Solo così le vittime non avranno paura di denunciare, perchè consapevoli che veramente possano avere la possibilità non solo di VIVERE, ma anche di continuare con sicurezza ad andare avanti a testa alta e senza nessuna paura di riprendersi la propria libertà e la propria dignità!
    Grazie

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