Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XI - Num. 52 - 24 aprile 2023

Anno II - Num. 11 - 03 maggio 2014 Politica e società

22° Anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio

(All'interno interviste a Procuratore Capo Palermo Francesco Messineo, Presidente Senato Pietro Grasso, Presidente Commissione Antimafia Rosy Bindi, Presidente RAI Annamaria Tarantola, Presidente Corte dei Conti Raffaele Squitieri)

di Maria Pia Iovino
         

22° Anniversario stragi Capaci e via D’Amelio IMG_4844 SEQUENZAPalermo – Il 23 maggio 2014 si è celebrato il 22° Anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio in cui morirono Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, moglie e collega del magistrato, Paolo Borsellino, gli agenti delle due scorte (Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina).

L’evento, svoltosi sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e con il Patrocinio del Senato della Repubblica, ha visto la presenza circa 20.000 studenti, di cui circa 1500 pervenuti a Palermo da tutta Italia con la Nave della Legalità messa a disposizione dalla SNAV-GNV di Toscana. A bordo, fra gli altri, il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini, il Presidente del Senato Pietro Grasso, il Presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, il Presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri, il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, il Procuratore di Catania Giovanni Salvi, il Vice Presidente di Confindustria Ivan Lo Bello, il Presidente della RAI Anna Maria Tarantola.

La novità dell’anno 2014 è stata rappresentata dalla presenza di una delegazione di studenti americani provenienti da New York e Washington, giunti a Palermo con un aereo messo a disposizione dalla Compagnia aerea Meridiana. Questi, insieme ad una folta rappresentanza di altri studenti, sono stati condotti verso l’Aula Bunker dell’Ucciardone per assistere al momento istituzionale della manifestazione.

22° Anniversario stragi Capaci e via D’Amelio IMG_4759Le giornate del 22 e 23 maggio hanno rappresentano il momento di chiusura di un percorso di educazione alla legalità e al contrasto delle mafie, che ha visto impegnate le scuole mediante progetti didattici dedicati al tema specifico. Quest’anno, il concorso a cui hanno partecipato le scuole è stato dedicato alla “Economia e la legalità – uso responsabile del denaro pubblico”. Hanno partecipato all’evento le classi vincitrici del concorso nazionale indetto dal MIUR e dalla Fondazione intitolato “Legalità e Cittadinanza Economica” e le scuole vincitrici del concorso nazionale indetto dal MIUR e dalla Corte dei Conti intitolato “L’Italia incompiuta”.

Alla cerimonia di accoglienza della nave hanno partecipato più di 3000 studenti giunti al porto da tutta la Sicilia. Presenti il Presidente della Fondazione, Maria Falcone, e il regista e conduttore televisivo Pierfrancesco Diliberto, Pif.

L’Orchestra del Corpo Forestale Regionale e la Corale della Polizia Municipale hanno eseguito alcuni brani e l’Inno nazionale.

All’interno dell’Aula Bunker del carcere Ucciardone hanno preso parte con i loro interventi: il Ministro Stefania Giannini, il Presidente del Senato Pietro Grasso, il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina, il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, il Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Rosy Bindi, il Presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri, il Comandante Generale della Guardia di Finanza Saverio Capolupo, il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, il Presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone, il Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Rodolfo M. Sabelli, il Presidente Rai Anna Maria Tarantola, il vice presidente di Confindustria Ivanhoe Lo Bello, il Capo della Polizia Alessandro Pansa ed il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Leonardo Gallitelli.

Galleria fotografica Pietro Montagna

A coordinare la cerimonia  commemorativa il giornalista di Rai3 Giovanni Floris.

Floris ha voluto affermare, all’inizio della cerimonia che: Giornate come quella di oggi, fanno capire quanto di bello e di importante può nascere da una cosa terribile, dipende dalle capacità di ognuno di noi, del nostro stare insieme, della nostra comunità e del nostro Paese. Giornate come questa, sono giornate bellissime da fare vedere agli studenti e da vivere in prima persona.

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E’ pervenuto all’Aula Bunker anche il messaggio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per il quale, in una traccia della sua missiva si è letto a proposito del tema adottato quest’anno dalle scuole sull’economia e della legalità, che: Il tema della penetrazione dell’Associazione criminale nel mondo degli affari e dell’imprenditoria è un tema di spiccata attualità. Si tratta di un fenomeno particolarmente preoccupante per la sua diffusione e per la sua incidenza sulle attività produttive e, più in generale sull’economia nazionale. Per contrastare la sua pervasiva presenza è indispensabile il coinvolgimento delle forze sane della società ed in specie, delle giovani generazioni, affinché acquisiscano piena consapevolezza dell’assoluta necessità di contrastare ogni forma di condizionamento, di subdola insinuazione e di aperta sopraffazione criminale.

Maria Falcone, sorella di Giovanni Falcone e Presidente della Fondazione Francesca e Giovanni Falcone, ringraziando per il solenne saluto del Presidente e delle autorevoli presenze Istituzionali presenti, ha detto che “la mafia si vince cercando di far cambiare la società. Tante battaglie sono state vinte, “ma ancora non abbiamo raggiunto la completa vittoria. Ma la presenza qua oggi, dei vertici delle Istituzioni preposte alla nostra sicurezza mi aiuta per dire a questi ragazzi che lo Stato c’è, che continuerà con grande impegno, la lotta alla mafia perché, come diceva Giovanni, è in gioco la democrazia del nostro Paese”.

Così la Professoressa Falcone ha aperto lo spazio agli interventi partire dal Presidente del Senato Pietro Grasso che nel suo intervento ha voluto fare un salto a ritroso e ricordare il clima pesante che si viveva fino a qualche ventennio fa, nell’aula Bunker, a proposito del maxi processo, in cui i due giudici Falcone e Borsellino, furono delegittimati sia umanamente che professionalmente, in un susseguirsi di rifiuti, di polemiche che, solo con la loro morte si interruppe. L’eredità loro lasciata è un patrimonio comune che non possiamo disperdere, in cui affluiscono, conoscenze, intuizioni, metodo investigativo che ancora oggi è utilizzato. Le figure di Falcone e Borsellino sono noteha evidenziato Grassocon simboli loro dedicati in tutto il mondo: Bucarest, Accademia dell’FBI a Quantico (Virginia), Washington.

22° Anniversario stragi Capaci e via D’Amelio IMG_4867Il Presidente del Senato ha voluto dare le sue indicazioni sulla lotta alla mafia per sconfiggerla: 1. l’aggressione dei beni dei mafiosi; 2. la istituzione di una Commissione Europea, programma che ribadirà nel semestre europeo italiano. Grasso infine, ha concluso, ricordando che, a distanza di 43 anni dal suo mandato giudiziario, i suoi obiettivi non sono cambiati con la nuova veste di politico: mantenendo sempre legalità, giustizia, verità. Non bastano le celebrazioni se non si mantiene l’impegno nella vita quotidiana, invitando i giovani a desistere a fronte delle difficoltà e delle sconfitte che si incontreranno durante il cammino della vita.

Stefania Giannini  – Ministro dell’Istruzione, nel suo intervento ha detto che: le aule bunker non sono solo quelle in cui si emettono le sentenze di condanna, ma anche quelle in cui si separa la giustizia dall’ingiustizia, la legalità dal crimine, E con questo evento si solo unite le aule della Magistratura con quelle della Scuola con un unico obiettivo: generare la coscienza civile di un popolo, a partire dagli omicidi di “La Torre e Dalla Chiesa”

Nella sequele degli interventi, anche quello del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, il quale ha evidenziato che: E’ importante manifestare vicinanza a quanti lavorano nel settore, senza abbassare la guardia, per raggiungere certezze processuali, Lo Stato democratico ha questo compito. Considerando una prognosi di Falcone sulle mafie, queste hanno assunto una capacità di varcare i confini nazionali e si sono internazionalizzate Per ciò necessitano strumenti nuovi per il contrasto.

Alla fine della Commemorazione nell’Aula Bunker, si è proceduto alla premiazione delle scuole che hanno partecipato al concorso bandito dal MIUR di concerto con la Fondazione Falcone. “Economia e Legalità”. Sono risultate tre le scuole vincitrici, rispettivamente: l’Istituto Comprensivo “Viale San Marco” – Venezia; l’Istituto Comprensivo “Pietrocola Mazzini” Minervino Murge (BAT); il Liceo Scientifico “G. Marconi” di Parma.

Nel pomeriggio, come di consueto, sono partiti due cortei, uno dall’Aula Bunker e l’altro da Via D’Amelio per radunarsi in Via Notarbartolo, sotto l’Albero Falcone, e celebrare insieme il momento solenne del Silenzio suonato dal trombettiere della Polizia di Stato all’ora della strage: le 17.58.

Trinacrianews.eu ha partecipato ai lavori dell’Aula Bunker, per raccogliere gli interventi delle Alte Autorità civili, militari ed istituzionali presenti sul luogo. Qui di seguito, le Autorità intervistate:

IMG_4622Francesco Messineo – Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Palermo.

D. Procuratore Capo Messineo, stante la modifica dell’art. 8 della Circolare sulle DDA, lei cosa prevede in merito ai magistrati che si sono occupati finora della trattativa Stato-mafia, che potranno continuare tranquillamente le loro indagini, nonostante i limiti “di carattere burocratico”, di cui anche Pina Casella, Presidente della 7° Commissione del CSM ha promesso di volersi pronunciare a proposito, con un prossimo documento ufficiale?

R. Per quanto riguarda le indagini relative al cosiddetto “processo della Trattativa” la Circolare non dovrebbe determinare alcuna conseguenza, di nessun genere, perché i Magistrati che ne sono assegnatari, continueranno ad essere assegnatari; anche perché, si tratta di un “Processo in dibattimento”. Anche per ciò che concerne le indagini eventualmente accessorie, dovrebbe esserci uno spazio in questa circolare, che comunque, è sicuramente restrittiva rispetto alla possibilità che esisteva in precedenza, di co-assegnare determinate indagini di mafia a magistrati che non facevano più parte della DDA, per scadenza del termine decennale o, non ne facevano ancora parte. Questa possibilità era più ampia in passato perché comprendeva anche l’ipotesi in cui il magistrato aveva svolto la prima parte dell’indagine. Quindi, poi proseguiva fino alla fase successiva. Questa possibilità sembra essere stata ristretta moltissimo, non annullata completamente. Questo è un punto critico, che tra l’altro, fa venire meno quel rapporto di interscambio fra DDA e altre componenti della Procura che ci consentiva di addestrare, sul campo, i futuri magistrati della DDA, che imparano concretamente. Tutte queste cose noi le abbiamo condensate in un quesito che è stato posto ed inviato al CSM. Ovviamente ci attendiamo che il CSM esamini la questione e ci dia le risposte più pertinenti.

D. Con la riforma della Giustizia, da più parti sentita, secondo lei si accoglieranno le istanze che promanano dal corpo dei Magistrati? Quali sono le sue necessità in ordine a tale riforma?

R. La riforma della Giustizia è un’esigenza avvertita da tutti. Tutti sentiamo che si tratta di un meccanismo che ha bisogno di una forte opera di ri- aggiustamento. Ma, naturalmente, la competenza a riformare la Giustizia è in primo luogo, del Parlamento che dovrà esaminare le proposte, eventualmente formulate dal Governo e da altre parti politiche. Si tratta di una vicenda così complessa che ha tali implicazioni che, io per la verità, non saprei esprimere nessuna opinione, perché le riforme le vogliono tutti. Ma si tratta di vedere quale riforma.

D. La sua presenza qui, all’aula Bunker, cosa testimonia?

R. La mia presenza qua, come ogni anno, è una costante abitudine, che esprime la continuità dell’azione anti-mafia, il ricordo di Giovanni Falcone e degli altri magistrati che si sono sacrificati insieme a tanti altri e, l’esigenza di continuare nella lotta contro la mafia nello stesso modo in cui avrebbero fatto loro.

IMG_4693Pietro Grasso – Presidente del Senato

D. Presidente, come si è” preparato” rispetto alla data odierna, cosa porta dentro di sé?

R. Ogni volta che vengo qua, riaffiorano ricordi che affollano la mia mente. E’ sempre un’emozione molto forte. E’ cambiata la mia vita proprio quando sono entrato in quest’Aula.

D. Dato il suo lungo curriculum di esperienza nella lotta per la giustizia, nonché, le sue ultime esperienze di docenza con “Lezioni di mafia” organizzate con Rai Storia, in un programma a 12 puntate che rievocano quelle organizzate nel 1992 dal Giudice Falcone, insieme al Direttore di Rai 2, La Volpe, le possiamo riproporre per il presente, nella RAI come attualità?

R. Il problema è che sono un testimone del mio tempo e voglio lasciare in eredità la memoria alle generazioni future in maniera da far mantenere questi valori che sono importanti.

IMG_4716Rosy Bindi – Presidente Commissione parlamentare antimafia

D. Lei si trova in terra di Sicilia, terra profondamente martoriata dalla violenza espressa dalla mafia. Ci aspettiamo che queste terra venga purificata dalle troppe connivenze. Il suo impegno in cosa potrà consistere?

R. Io penso che, passi importanti sono stati fatti in questi anni. Non sono stati inutili i sacrifici di Falcone e Borsellino, perché tutto ciò è possibile non solo perché i magistrati, le forze di polizia hanno lavorato bene, ma anche perché c’è stata una grande scossa civile. C’è una lotta alla mafia che ha radici profonde nella coscienza civile.

D. Ma soprattutto, contro la presenza della mafia nelle Istituzioni, questa compenetrazione, questa contiguità molto pervasiva anche nell’economia, cosa fare?

R. Anche in questo, penso che, innanzitutto, dobbiamo registrare positivamente l’approvazione dell’art. 416 ter del c.p.p. Finalmente è stato tipizzato il reato di “voto di scambio tra la mafia e la politica” e, credo che la consapevolezza che la mafia non agisce solo con strumenti illegali, violenti, dell’estorsione, dell’usura, del pizzo, ma penetra dentro i percorsi dell’economia legale. Ciò è una spinta a fare modifiche profonde anche nella nostra legislazione, di dotarci di nuovi strumenti: dal reato di auto riciclaggio, ad una responsabilizzazione di tutti gli attori economici e finanziari.

IMG_4884Annamaria Tarantola – Presidente RAI

Lei viene da un’esperienza di insegnamento di controlli pubblici nel settore creditizio. Attraverso l’esperienza di oggi, nel cui seno il tema dominante è quello dell’economia e della legalità, la RAI, che già interviene nella sua programmazione con appuntamenti televisivi (talk, fiction etc.) che promuovono la legalità, manterrà la sua linea attuale o appronterà delle modifiche alla luce delle istanze siciliane che promanano dal messaggio di oggi?

Credo che le mie due esperienze che sono così tanto diverse, abbiamo un filo rosso comune che è quello di diffondere la conoscenza su determinati fenomeni, con strumenti diversi e modalità diverse. La RAI una grande potenza di fuoco perché arriva in tutte le case, capillarmente. Noi siamo consapevoli di questa responsabilità, e sicuramente continuerà ad essere un impegno di diffusione della conoscenza. Con alcune attenzioni, direi: sempre più accanto alla conoscenza degli eventi, come questo o dei fenomeni di cronaca, la conoscenza di come opera la criminalità organizzata e di quali sono gli effetti devastanti oltre che, sulla sicurezza, sul nostro modo di vivere, sulla nostra qualità di vita e addirittura, sul pericolo di diventare tutti più poveri se le mafie si espandono.

IMG_4902Raffaele Squitieri – Presidente Corte dei Conti

D. La Corte dei Conti, per il suo compito istituzionale esercita il controllo della spesa pubblica degli Enti Locali. La sua sensibilità è sempre forte in tema contabile, in quanto tra le istituzioni pubbliche è quella che bacchetta a tutto tondo, le varie articolazioni della P.A, E questo è indice di imparzialità. Lei cosa dice in merito?

R. Noi siamo impegnati in un’azione importante di controllo della Finanza locale, perché, fino a qualche anno fa, i controlli sulla Finanza locale erano abbastanza superficiali. Invece, dal 2012 in poi, siamo diventati molti più incisivi. Stiamo scoprendo con grande dispiacere, situazioni di sofferenza notevole in seno alla Finanza locale. Se noi teniamo conto che gran parte delle risorse pubbliche vengono spese sul territorio dagli Enti Locali, e il fatto che questi ultimi siano in sofferenza, è un segnale grave per il Paese. Noi ci sforziamo anche ai fini di promuovere la legalità. L’Ente locale deve organizzarsi per spendere al meglio le risorse che ha.

D. Perché c’è questo scollamento tra una Corte dei Conti che è egregia nella sua imparzialità, rispetto alle amministrazioni locali (Comuni, Regioni), che a volte non si distingue per terzietà ed imparzialità nella gestione della spesa pubblica, attraverso manovre di connivenza?

R. Per noi, la neutralità, l’imparzialità, l’indipendenza sono nel nostro DNA, insieme alla magistratura, l’abbiamo per definizione di essere imparziali.

D. Trasmettere questa visione alle amministrazioni pubbliche locali?

Questa è il nostro tentativo, il nostro sforzo quotidiano. Siamo presenti sul territorio, anche nelle scuole. Questi ragazzi sono entusiasti e ci riempiono di entusiasmo. I nostri magistrati, qui a Palermo, ma non solo, vanno nelle scuole, ma non tanto per promuovere l’immagine della Corte dei Conti, ma per esaltare i valori della legalità, che forse, vengono sottostimati. Qualche volta, l’esigenza di rispettare la legalità, la regola, pesa Però vogliamo fare capire ai giovani che, rispettando le regole, rispettando i principi, ci si avvantaggia anche economicamente.

IMG_4906Ivan Lo Bello – Vicepresidente Confindustria

D. Il suo ruolo multiplo che ha rivestito le ha permesso di ricoprire il suo ruolo attuale, in quanto titolare di un’azienda, la Fosfovit S.r.l., ma è anche stato membro del CdA, tra Banco di Sicilia, Unicredit, poi accorpate. Qui, lei ha potuto toccare con mano la legalità e i tentativi con cui si poteva macchiare la legalità, in contesti in cui ci si trova esposti. Lei cosa si dice in merito?

R. Le dico subito quello che ho fatto e che penso: Oggi, uno dei temi centrali per sconfiggere la criminalità è andare a cercare i soldi dei mafiosi. In questo senso, Falcone fu assolutamente lungimirante. Lui già, agli inizi degli anni ’80, disse che bisognava inseguire i soldi, e non solo i mafiosi, perché lo scopo “sociale” della mafia è quello di fare ricchezza, di costruire ricchezza. E questo lo fa attraverso il traffico di droga, le infiltrazioni negli appalti, la regolazione di alcuni mercati, il pizzo. Tutto questo sicuramente, non finisce nei nostri territori, ma finisce in giro per il Paese o in giro per il mondo. Per sconfiggere la mafia, bisogna togliergli i soldi, semplicemente questo. Quindi, con una forte attività di contrasto al riciclaggio. Abbiamo gli strumenti oggi, per farlo. Bisogna mettere  in campo, come priorità assoluta l’opera di riciclaggio.

D. Per filtrare questo riciclaggio che altera la libera concorrenza, è come se ci si trovasse a volte, sguarniti di strumenti che, non sempre riescono nell’intento prefissato. Per esempio, quando ciò accade anche, in seno alle Istituzioni quali per esempio, l’Agenzia delle Entrate, o all’interno dell’Associazione Bancaria Italiana, di cui si è appreso che, anche il Vice-Presidente è coinvolto. E’ così?

R. Lo Stato nelle sue articolazioni, ha gli strumenti per dare un colpo significativo ai mafiosi ed ai riciclatori dei mafiosi, spesso professionisti e imprenditori insospettabili e tante altre realtà. Da questo punto di vista, noi abbiamo gli strumenti, tanti sistemi  informativi che, messi insieme, potrebbero determinare un’azione veramente forte di contrasto  al riciclaggio. So che si sta lavorando in questo senso, perché ormai, le banche dati raggiungono tutti. Poi, un altro tema, oltre al riciclaggio è la debolezza della società civile.

D. Ancora più indebolita dalla crisi economica?

R. Non solo per il fatto economico, ma, nelle regioni del Sud ed in altre parti del Paese c’è una debolezza civile, dove le persone non valutano il ruolo nefasto che i mafiosi hanno sui territori. Spesso li ossequiano in piazza, parlano, fanno, a volte colludono. Questo è il vero elemento per cui la mafia non viene sconfitta. Perché c’è un pezzo della società normale, un pezzo delle imprese meno legate al mercato, un pezzo della politica che ancora ritiene che i mafiosi siano una realtà con cui avere a che fare sul territorio. Questa è la cultura che impedisce la sconfitta definitiva della mafia.

22° Anniversario stragi Capaci e via D’Amelio (aereo della legalità)D. Cosa dire a proposito di tutte le imprese di “grosso calibro che sul territorio palermitano vanno via via, chiudendo, come il caso Fiorentino, Longo ed altre realtà che sono i nomi della storia imprenditoriale locale, cosa si sta facendo per impedire che questo tessuto economico vada sempre più svilendosi e morire, di conseguenza?

R. Il tema è un tema complesso. Alcune aziende sono andate fuori per ragioni unicamente, legate al mercato. Alcuni mercati sono crollati in maniera molto forte. Poi, per altre difficoltà che sono proprie del nostro Paese: l’amministrazione pubblica non efficiente, insensibile, avulsa, come se fosse un corpo separato e non un elemento che dovrebbe supportare la crescita delle aziende. Una pressione fiscale molto alta che, in una fase di crisi come quella attuale, impedisce alle imprese di fare cassa o di potere fare investimenti.

Quindi, abbiamo bisogno di una serie di riforme importanti, noi dobbiamo puntare a fare quello che fanno i nostri concorrenti, come la Germania ed altri Paesi, avere delle buone Pubbliche amministrazioni che non abbiamo nel nostro Paese. Basterebbe questo per rimettere in sesto in nostro sistema imprenditoriale.

Foto Pietro Montagna
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